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EDITORIALE

Sbaglia

Bill Gates

,non

tassiamo

l’innovazione

Secondo Bill Gates, il celebre fondatore di Microsoft, il lavoro dei robot

dovrebbe andare tassato. In un’intervista al sito Quartz, l’imprenditore

statunitense parte dall’assunto che se i Governi tassassero il lavoro fatto

dalle macchine si ridurrebbe l’impatto negativo dovuto alla progressiva

sostituzione del lavoro umano con quello automatizzato. Non solo, per

Gates una tassa rallenterebbe il processo di automazione, dovuto alle

spese che le aziende dovrebbero mettere in conto, dando così tempo ai

Paesi di fare quegli investimenti necessari per formare le persone rimaste

senza lavoro in altri ambiti.

Diamo merito a Bill Gates di avere dato il là a un dibattito più ampio,

quello della tutela del capitale umano in uno scenario caratterizzato da

Industria 4.0 e dall’implementazione delle tecnologie interconnesse. Se-

condo uno studio McKinsey, infatti, con le attuali risorse tecnologiche

il 45% degli impieghi attualmente svolti dalle persone potrebbe essere

automatizzato e circa il 60% delle attività produttive potrebbe essere

automatizzato almeno del 30%. Per Gates il passaggio dalla situazione

attuale a quella futura avverrà praticamente tutto in una volta: per questo

i Governi – e non le aziende – dovrebbero cominciare a pensare a come

affrontare la situazione per evitare che si formino nuovi tipi di inegua-

glianze e disoccupazione di massa. Tra le molte strade possibili, Gates ne

cita una, che non esclude le altre: introdurre una tassa sui robot. Lo scorso

anno anche il Parlamento Europeo si è interrogato su come le aziende

dovessero rivalorizzare le competenze delle persone sostituite nelle loro

mansioni dai robot.

È chiaro che il tema posto da Bill Gates deve trovare un dibattito costrut-

tivo perché, in un quadro di quarta Rivoluzione Industriale, vanno garan-

tite anche le condizioni di tenuta sociale. Ma è altrettanto chiaro che, in

un momento nel quale alle imprese è chiesto uno sforzo di investimenti

per dotarsi di strumenti per competere sullo scenario di Industria 4.0 non

è pensabile gravarle di un ulteriore fardello. Insomma, la questione è ben

posta ma la soluzione forse meno.

luca.rossi@fieramilanomedia.it

@lurossi_71