progettare
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SETTEMBRE
2017
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a questo nuovo paradigma. Il mee-
ting si è svolto nella sede Bosch di
Milano foto di apertura.
Un’unica soluzione targata Bosch
L’azienda tedesca lavora alle so-
luzioni per la fabbrica intelligente
già da diversi anni. Con oltre 270
stabilimenti di produzione in tutto
il mondo, l’impresa ha un’ampia
esperienza nella tecnologia indu-
striale e nell’uso del software, dei
servizi e delle soluzioni di cloud
computing. Bosch offre tutto quello
che occorre per la produzione e per
l’intera catena di distribuzione in
un’unica soluzione.
Le offerte Industry 4.0 per gli utiliz-
zatori non comprendono soltanto
le applicazioni software e i prodotti
per la produzione e la logistica, ma
anche servizi e consulenza. Questo
permette di realizzare soluzioni su
misura per ogni utente. Nel 2020,
Bosch prevede, con queste soluzio-
ni di Industry 4.0, di aumentare il
fatturato di oltre un miliardo di euro
e di risparmiarne un altro miliardo.
Una delle caratteristiche dell’offerta
Bosch è l’apertura dei sistemi che si
basano su piattaforme open source,
quindi un’integrazione, rispetto al
panorama del mercato, più flessibi-
le. All’evento hanno partecipato cir-
ca 150 persone. I relatori che si sono
alternati sul palco dell’autitorium
Bosch rappresentavano aziende di
primo piano: Tenute Ruffino, Pa-
nificio Cremona Italia, Automobili
Lamborghini, RCF, Vhit, Bosch (sta-
bilimento di Bari), Aresi e Warrant
Group. Si tratta di imprese che han-
no iniziato la loro trasformazione
secondo i paradigmi dell’industria
4.0. Pensare in grande, ma iniziare
in piccolo deve essere il mantra di
ogni imprenditore che vuole fare il
salto nella manifattura del futuro.
Fondamentale la formazione
L’integrazione dell’information
MACCHINE UTENSILI
DOSSIER
Industry 4.0 secondo Bosch Rexroth
Se l’economia nazionale si consoliderà, la ripresa dell’industria e del suo indotto dovrebbero essere
positive. L’automazione di fabbrica, in questi ultimi anni, sta correndo e le prospettive sono ancora
positive. Insomma, la fabbrica 4.0 è un argomento di grande interesse tra gli operatori del settore.
Abbiamo chiesto l’opinione a Marino Crippa, head of digital factory di Bosch Rexroth (in foto).
“Investire nell’innovazione è assolutamente necessario per l’industria manifatturiera. Innovazione
non solo di prodotto, ma anche di processo e, magari, anche modello di business. Oggi è necessario
trasformare l’industria tradizionale nel manifatturiero digitale. Tra cinque/sette anni, ma forse
prima visto la velocità di questo trend, la digitalizzazione sarà la caratteristica principale dei processi
industriali”. E continua: “Sottolineo l’importanza dell’innovazione non solo tecnologica ma soprattutto
di processo. Investire esclusivamente in tecnologia, anche grazie agli incentivi governativi, sarebbe
un errore. È necessario pensare a processi innovativi che possano rendere l’azienda più competitiva
sul mercato e che sfruttino al massimo il potenziale tecnologico. Solo a questo punto è importante
utilizzare la tecnologia per abilitare queste idee declinate nei processi, prodotti o servizi innovativi”.
Qual è allora il punto di partenza per innovare la fabbrica in ottica 4.0? “Non esiste un’unica ricetta -
prosegue Crippa - ma possiamo individuare qualche regole, la prima è il buon senso dell’imprenditore
o del dirigente di fabbrica. Non è necessario rivoluzionare l’azienda. Si deve pensare in grande, ma
iniziare da piccoli progetti controllati con una logica evolutiva di ciò che si sta creando. Non sono
necessari investimenti importanti. Insomma, l’industria 4.0 è un concetto universale ed è per tutti. È
una rivoluzione democratica. Non è relegata a una nicchia di aziende privilegiate.
La fabbrica intelligente deve essere pensata secondo logiche modulari. Si inizia da un singolo dato
per poi analizzare sistemi più complessi in un’unica piattaforma: dal robot, alle reti digitali, big
data e macchine che imparano da sole”. Si va verso il trasferimento delle attività umane alle mac-
chine. Quale sarà l’impatto sociale che l’industria intelligente avrà nel mondo del lavoro; porterà
più o meno occupazione? “Industria 4.0 è un processo di cambiamento epocale che dovrà essere
governato sia dalle imprese sia dalle Istituzioni. Penso che ci sarà una maggiore occupazione in
senso assoluto, quando la trasformazione dell’industria sarà completata. Le competenze saranno
differenti rispetto ad oggi. È prevedibile un periodo di sovrapposizione tra competenze storiche e
nuove professionalità. Ecco allora la necessità che prevedano misure per la gestione di questa fase”.