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progettare
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settembre
2015
Industry 4.0 in Italia
sostenuto da 4 mosse
Bond mirati allo sviluppo aziendale, società-veicolo per l’indotto di fornitura, consorzi di ricerca,
previdenza innovativa: sono i 4 pilastri sui quali dovrebbe basarsi la nuova politica industriale del nostro
Paese. L’analisi è contenuta nella ricerca elaborata da Roland Berger, dopo un lavoro durato quasi
un anno per il Ministero dell’Economia e dello Sviluppo economico italiani, e che sarà resa pubblica
a settembre nel corso degli Stati Generali dell’industria appositamente convocati.
Nelle sue 30 pagine del report, la società di consulenza indica gli strumenti necessari per far decollare
l’industria del nostroPaese: per portare la quota del manifatturiero dall’attuale 15%del valore aggiunto
al 20% entro il 2030 occorrerebbero 8
miliardi di euro di investimenti annui
aggiuntivi in piattaforme digitali, software,
robotica, gestione dei big data, sistemi
cloud. Una cifra monstre ma non
irraggiungibile, secondo Roland Berger,
se saranno introdotti nuovi strumenti di
finanziamentoalternativialcanalebancario
paurosamente ristretto dalle normative
prudenziali europee.
Il primo strumento necessario sarebbe un
bond emesso per finanziare progetti di
sviluppo e rilancio aziendale, strettamente
ancoratiallelogicheeagliobiettividiIndustry
4.0 e collocabili prima presso investitori
qualificati e poi, al raggiungimento di un
adeguato rating, presso la clientela retail.
Un prodotto da rendere appetibile con un’esenzione o un’aliquota agevolata. Il conduit si configura
come una società veicolo che integra e organizza un indotto di fornitura per rafforzarne la capacità di
finanziamento. Terzo pilastro sarebbero i consorzi di ricerca che raggrupperebbero una o più aziende,
e uno o più organismi di ricerca che condividano un progetto certificato in ottica di Industry 4.0 e
destinatari di risorse pubbliche e fondi come da programma Juncker o Horizon 2020. Toccherebbe,
infine, a una previdenza integrativa convogliare sul tessuto industriale anche risorse a medio-lungo
termine. In questo caso l’esempio verrebbe dal Québec, dove una parte dei contributi è versata in
un apposito fondo affidato a una società di gestione che ha investito nel tessuto produttivo locale
fino al 20-30% delle risorse.
@lurossi_71
luca.rossi@fieramilanomedia.itEDITORIALE
luca Rossi