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NOVEMBRE
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DICEMBRE
2014
FabiolaGianottièilnuovodirettoregeneraledelCerndiGinevra.Lascienziataitaliana,cheentrerà
in carica dal gennaio del 2016, è la prima donna nominata a capo del più importante centro di
ricercaalmondonellafisicadelleparticelleneisuoi60annidiattività.Nel2012larivistaamericana
Time l’aveva collocata al quinto posto al mondo nella graduatoria delle persone dell’anno. Nata
a Roma 52 anni fa e studi a Milano, è lei che proprio in quel 2012, in qualità di coordinatore
dell’esperimentoAtlas,annunciavalascopertadelbosonediHiggschel’annoseguentefrutteràil
premioNobelperlaFisicaaiteoricicheperprimiavevanoipotizzatol’esistenzadiquellaparticella.
Etantesonoleatteseintorno
alla sua gestione quando
nella primavera del 2015
rientrerà in funzione, dopo
lapausa tecnica, il piùgrande
acceleratore di particelle al
mondo: il Large Hadron
Collider (Lhc).
Al netto di un orgoglio
campanilistico che non ci
appartiene in un mondo
inesorabilmenteglobalizzato,
ma anche di una becera
rivendicazione sessista che
ne sminuirebbe la portata,
la fi gura della Gianotti è la
rappresentazioneplasticadel
riconoscimento del talento
che assurge (che deve assurgere) a modello.
La nomina della scienziata soffia un fresco e inebriante refolo di speranza in chi concepisce
ancora il percorso professionale guidato da un canovaccio meritocratico che sa riconoscere
e premiare virtù dal sapore antico quali talento, tenacia e sobrietà. L’esempio della Gianotti
diviene tanto più evidente, ed emblematico, se contestualizzato in un quadro pressoché ormai
quotidiano nel quale lo schiamazzo e l’intrallazzo spesso controvertono i paradigmi diventando
la regola e non l’eccezione.
La Gianotti al Cern
è il talento a modello
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luca.rossi@
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EDITORIALE
LUCA ROSSI