progettare 375
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OTTOBRE
2013
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E adesso il rilancio
La fiducia ottenuta dal Governo in Parlamento a inizio mese deve ora essere volano
per una seria azione di risanamento e rilancio del Paese. Gli appelli che si erano
levati dalle categorie economiche e sociali, la fiducia dei mercati finanziari e gli
incitamenti arrivati dall’Europa non fanno che evidenziare quanto una fase di stabilità
del Governo sia cruciale per l’Italia, e di conseguenza per l’Eurozona, dove la crisi
è stata assai più dura della media europea per calo del PIL e per l’aumento della
disoccupazione. L’orizzontedel Governononpuònonesserealmenofinoallafinedel
2014, ossia almeno fino alla conclusione del fondamentale semestre di presidenza
italianadelConsiglioEuropeo.Servono
provvedimenti da attuare da qui a
fine anno per la correzione dei conti
pubblici mentre per il 2014 si deve
riavviare il sistema produttivo.
Entro l’anno ci vuole la correzione di
1,6miliardi,giàindividuati,perriportare
il deficit sul PIL sotto la soglia del 3%.
Le necessità di bilancio salgono però
a 5 miliardi se si mettono in conto
altre uscite. Nel 2014 la manovra di
bilanciocomplessivadovrebbeessere
non meno di 10 miliardi: il Governo
si è ripetutamente impegnato
nella riduzione del cuneo fiscale e
contributivo che darebbe una buona spinta alla produzione, all’occupazione e alla
competitività. L’ipotesi che circola è quella di un alleggerimento per circa 5 miliardi.
Sono anche in cantiere altre misure per favorire la capitalizzazione e gli investimenti
delle imprese, ma anche per l’occupazione alla quale potrebbe portare beneficio un
rilancio generalizzato del credito di imposta per le nuove assunzioni.
Le risorse andranno trovate con la ripresa forte della spending review. Non meno
importante per il riavvio è dare capacità di azione agli Enti locali, rivedendo il Patto
di stabilità interno per liberare investimenti.
EDITORIALE
LUCA ROSSI