Bene l’industria italiana delle macchine utensili

Pubblicato il 8 luglio 2015

Si è svolta nel centro congressi di Fiera Milano Rho l’assemblea dei soci Ucimu-sistemi per produrre, presieduta da Luigi Galdabini. Alla riunione dei costruttori italiani di macchine utensili era presente Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria. I dati di bilancio 2014 sono positivi e le previsioni per il 2015 sono in crescita. Vediamo qui di seguito numeri e percentuali.

Grazie alla performance positiva, l’industria italiana ha rafforzato la quarta posizione nella graduatoria mondiale dei produttori e si è confermata terza nella classifica degli esportatori. In particolare nel 2014, la produzione è cresciuta del 7,9%, si è attestata a 4.840 milioni di euro, trainata dalla ripresa del consumo interno, cresciuto del 33,8% a 2.738 milioni di euro, che ha favorito le consegne dei costruttori italiani salite, del 44%, a 1.587 milioni, e delle importazioni, in crescita, del 21,9% a 1.151 milioni di euro. Di segno opposto le esportazioni, in calo del 3,9% a 3.253 milioni di euro, risultato attribuibile, almeno in parte, alla scelta dei costruttori di presidiare anzitutto il mercato domestico tornato finalmente a consumare.

La ripresa del settore troverà conferma anche nel 2015. In particolare quest’anno tutti i principali indicatori segneranno un incremento: la produzione salirà del 5,2%, il consumo sarà del 5,7% in più rispetto all’anno scorso, le consegne sono attese in crescita del 4,3% e le importazioni +7,7%. Anche le esportazioni torneranno con segno positivo, in crescita del 5,6%. Gli Stati Uniti sono il primo mercato di destinazione del made in Italy, seguito da Cina, Germania, Russia, Francia.

Luigi Galdabini, presidente Ucimu ha rilevato: “Dopo un 2013 da dimenticare, nel 2014, l’industria italiana di settore è tornata a crescere, dando inizio a un trend positivo che trova già conferma nei dati 2015. L’anno appena trascorso sarà ricordato per la ripresa della domanda italiana”.

“Siamo di fronte a un cambiamento epocale –ha detto Squinzi nel suo intervento-, per le imprese, per la coesione sociale, economia e finanza. Una stagione che chiamerà tutte le parti a ricostruire il nostro Paese. Dalla crisi si uscirà con l’impegno di tutti. Perché questo avvenga sarà necessario recuperare competitività, investimenti di medio e lungo periodo, conoscenza e capacità innovativa”.



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