Bene l’industria italiana della macchina utensile

Pubblicato il 14 dicembre 2018

Il 2018 è stato l’anno dei record per l’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione che ha registrato incrementi a doppia cifra per tutti gli indicatori economici. Il 2019 sarà invece caratterizzato da una sostanziale stabilità. Questo in sintesi quanto illustrato da Massimo Carboniero, presidente Ucimu-sistemi per produrre (in centro nella foto), l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, nel corso della consueta conferenza stampa di fine anno. Come emerge dai dati di preconsuntivo elaborati dal Centro studi & cultura di impresa dell’associazione imprenditoriale nel 2018, la produzione è cresciuta a 6.900 milioni di euro, segnando un incremento del 13,4% rispetto all’anno precedente. Si tratta del quinto anno consecutivo di crescita e, in valori assoluti, del nuovo record per l’industria italiana di settore. Il risultato è stato determinato sia dall’ottima performance delle consegne dei costruttori italiani sul mercato interno cresciute, del 21,1%, a 3.270 milioni di euro, sia dal positivo andamento delle esportazioni cresciute, del 7,2%, a 3.630 milioni di euro. In particolare, nel 2018, il consumo di macchine utensili, robot e automazione in Italia, è salito, del 25,9%, a 5.620 milioni di euro.

In un clima generale non favorevole, nel 2019, l’industria italiana di settore, dovrebbe comunque confermare le performance del 2018, giovandosi del positivo andamento delle consegne sui mercati esteri, attese in aumento. In evidente rallentamento il mercato interno, il cui trend di crescita sembra aver perso lo slancio a cui ci eravamo abituati nel corso degli ultimi anni. La produzione salirà a 7.040 milioni (+2%) trainata dalle esportazioni che, attese in crescita del 5%, si attesteranno a 3.810 milioni di euro.  Il consumo, vale a dire la domanda da parte degli utilizzatori italiani, si fermerà a 5.630 milioni di euro (+0,2%). La stazionarietà del mercato interno avrà ripercussioni sia sulle consegne dei costruttori italiani che scenderanno a 3.230 milioni di euro (-1,2%) sia sulle importazioni che si attesteranno a 2.400 milioni (+2,1%). Il dato di export su produzione crescerà di un punto percentuale a 54,1%.

Carboniero ha commentato: “Siamo soddisfatti di questo 2018: l’anno si chiude con ottimi risultati raccolti sia in Italia che all’estero e con un fatturato che, considerato nel suo complesso, cioè sommando alla produzione di macchine, anche la produzione di parti, utensili, controlli numerici non conteggiati nelle macchine utensili italiane, ha oltrepassato i 9 miliardi di euro”. E ha continuato: “In questo momento di grande discussione in merito ai provvedimenti che saranno inseriti nella Legge di Bilancio 2019, accogliamo con favore la conferma dell’iperammortamento a scaglioni, premiante per le PMI: più alto per i piccoli investimenti e decrescente al crescere del valore dei nuovi acquisti. Così come positivo è il rifinanziamento della Nuova Legge Sabatini”. Al contrario, la decisione di eliminare il superammortamento – strumento che stimola le aziende, in particolare le PMI, a sostituire i macchinari obsoleti assicurando al manifatturiero italiano maggior produttività, efficienza e sicurezza – e sostituirlo con la mini Ires è invece secondo Ucimu un errore che può costare caro all’industria italiana che deve continuare a investire per migliorare la sua competitività. In questa occasione è stata presentata la prossima edizione della fiera Lamiera che si svolgerà a fieramilano Rho, dal 15 al 18 maggio 2019.



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