Additive manufacturing, con EOS per innovare

Pubblicato il 5 luglio 2018

Si è svolto l’evento ‘EOS meets the Media’, organizzato a Milano da EOS, azienda specializzata nella fornitura di tecnologie di additive manufacturing di polimeri e metalli. L’appuntamento ha visto protagonisti  due realtà: la marchigiana Prosilas e il Politecnico di Torino che da anni scommettono sul mondo dell’additive manufacturing. Vediamo nel merito le due realtà. Vanna Menco, amministratore delegato di Prosilas, sottolinea che il mercato manifatturiero italiano è ormai pronto per l’additive manufacturing e questo è evidente anche dalla varietà dei settori e dei clienti con cui si confronta l’azienda ogni giorno. L’impresa di Civitanova Marche opera nel comparto dei giochi per bambini, ma anche nella MotoGP fino alla Formula 1, al settore della moda e medicale. Attualmente Prosilas ha installato nove sistemi EOS che hanno consentito all’impresa di raggiungere, nel 2017, un fatturato di oltre due milioni di euro, con uno staff di circa venti dipendenti.

Luca Iuliano, docente del Dipartimento di ingegneria gestionale, ha evidenziato che grazie alle competenze sviluppate nel corso di quasi trent’anni di attività il Politecnico di Torino, ha deciso di creare il centro universitario interdipartimentale Integrated addditive manufacturing (IAM), che al suo interno racchiude il Dipartimento di ingegneria gestionale e della produzione (Digep), il Dipartimenti di ingegneria informatica e dei controlli (Dauin), il Dipartimento di ingegneria delle scienze applicate e tecnologia (Disat), il Dipartimento di ingegneria meccanica e aerospaziale (Dimeas) e il Dipartimento di elettronica e telecomunicazioni (DET), con l’obiettivo di tracciare nuovi percorsi nella gestione, sviluppo e ricerca in un mondo complesso come quello dell’additive manufacturing.

“Credo che il mondo della ricerca e quello dell’imprenditoria in Italia possono trarre lezioni importanti dall’esperienza del Politecnico di Torino e di Prosilas, che hanno saputo innovare i settori in cui operano percorrendo una strada ancora poco battuta in Italia – ha commentato Giancarlo Scianatico, regional manager per l’Italia di EOS -. I successi accademici e imprenditoriali di questi due esempi dell’additive manufacturing ci fanno capire come sul nostro territorio ci siano davvero opportunità sia in termini di business, sia sotto il profilo della formazione per quei talenti che rappresentano la base del successo di questo mondo nei prossimi anni”. In foto da sinistra Scianatico, Iuliano e Menco.



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