Plm, condannato al successo

Dalla rivista:
Progettare

 
Pubblicato il 2 ottobre 2002

Candidato al successo, questo è l’ambizioso ruolo del Plm come nuova soluzione tecnologica nell’ambito della gestione del ciclo di vita dei prodotti. Sono diverse le aziende di Cad, Cam, Cae e Pdm presenti sul mercato, che offrono soluzioni software per la gestione dei prodotti dall’idea fino alla produzione. Com’è possibile? Grazie a piattaforme software appositamente sviluppate con architetture che agevolano la collaborazione e la condivisione della conoscenza dei vari reparti aziendali. Insomma, il Plm offre gli strumenti più adatti per ideare e realizzare prodotti innovativi, simulandone l’intero processo del ciclo di vita e permettendo, nello stesso tempo, la condivisione delle informazioni relative al progetto. Per conoscere meglio questo argomento abbiamo chiesto il parere ad alcuni esperti del settore.

Migliorare i processi aziendali

Perché, oggi, si parla tanto di Plm? È Flavio Fusi, marketing program manager di IBM, che prende la parola per primo: «Le applicazioni Cad, Cam e Cae, le soluzioni Pdm presi come parti a sé stanti non rappresentano una risposta alle esigenze delle imprese. Ciò di cui le società sentono la necessità è di avere la possibilità di operare in modo integrato in tutti i settori aziendali. Ma la connettività e l’integrazione non si ottengono improvvisando; il Plm è una risposta completa, sicura e affidabile a un mercato globale». «Il modello industriale che si sta prospettando oggi, ha commentato Alberto Strozzi, product manager Plm Italia di SAP- vede le aziende strettamente interconnesse fra loro in una struttura reticolare, dove i diversi processi di business sono svolti da attori appartenenti a diverse società: fornitori, produttori, clienti, ecc. In uno scenario così complesso, per restare competitive le aziende stanno sempre più focalizzandosi sulle core competencies, cercando nel contempo di ottimizzare la supply chain (catena dei subfornitori) a cui appartengono. L’importanza della tematica Plm è sottolineata dal fatto che senza un continuo programma di aggiornamento, sviluppo e innovazione del portafoglio prodotti e senza un processo produttivo efficiente un’azienda è destinata a subire la concorrenza di attori maggiormente innovativi o a basso costo». «Nell’era della globalizzazione, ha sostenuto Franco Megali sales director automotive di EDS Plm Solutions, EDS vede l’impresa manifatturiera compiere un’importante trasformazione digitale. Essa è indispensabile per gestire agevolmente processi aziendali sempre più complessi e rispondere alle richieste del mercato ogni giorno più consapevole e competitivo. In risposta a questo contesto economico, la tecnologia di supporto all’industria è ormai giunta a livelli tali per cui è naturale utilizzare applicativi Cad, Pdm, visualizzazione, ecc., per produrre e gestire dati oltre lo specifico ambito dell’ingegneria.

Per gestire questo processo nella sua globalità nasce il Plm: le tecnologie al servizio dello sviluppo prodotto vengono integrate tra loro, svincolate in gran parte dalle verticalizzazioni con una gamma di funzionalità standard vasta, messe in grado di gestire informazioni provenienti da ambienti Cad e Pdm eterogenei». «Il processo di globalizzazione, ci ha detto Lorenzo Bagini, technical sales director di PTC- ha implicazioni anche sugli aspetti finanziari e organizzativi dell’azienda. Non è più possibile, o è molto raro, pensare a un ciclo di vita del prodotto che si sviluppa all’interno di un’unica organizzazione. Il prodotto industriale è tipicamente realizzato in collaborazione con fornitori esterni. Anche per quanto riguarda il progetto sempre più spesso si ricorre a competenze specifiche al di fuori della azienda. Ne consegue che le attività di sviluppo prodotto devono essere sempre più legate alle altre componenti della catena del valore aggiunto: la produzione, i fornitori e i clienti».

I vantaggi

Quali sono i vantaggi implementando un sistema Plm? Per le piccole medie imprese italiane l’implementazione di un sistema Plm può portare ai seguenti benefici, che si possono raggruppare in due tipologie: riduzione dei costi e aumento delle opportunità di ricavo. Strozzi ha proseguito: «Riduzione dei costi: un sistema Plm permette di ridurre i costi associati alla gestione degli archivi cartacei e alla distribuzione documentale, consente un utilizzo più efficiente delle risorse aziendali. Migliora l’interazione tra le funzioni ingegneria/design e produzione; complessivamente le voci di costo su cui un sistema Plm può avere un impatto significativo riguardano i costi amministrativi, di comunicazione, di sviluppo e di inventario. Aumento delle opportunità di ricavo: un sistema Plm permette di ridurre i tempi legati ai processi di sviluppo prodotti, del ciclo di approvazione di modifiche tecniche e della messa in produzione seriale; le opportunità di ricavo derivano quindi da un sensibile miglioramento del time-to-market». «Con il Plm la piccola azienda si rafforza, ha sostenuto Megali. Se prendiamo in considerazione l’Oem (costruttore, ndr) nell’ambito dell’impresa estesa, la dimensione dell’azienda fisica è irrilevante: ciò che conta è il ruolo giocato nelle decisioni legate al processo di sviluppo prodotto e il grado con cui il prodotto finale risponde alle esigenze qualitative ed economiche del mercato. Visto che l’esperienza maggiore nello sviluppo prodotto in Italia sta spesso in seno alla piccola/media azienda, questo tipo di società, rinnovata tecnologicamente e correttamente posizionata sul mercato, può diventare imbattibile nel ruolo di Oem. Se prendiamo, invece, in considerazione il ruolo di fornitore inserito nell’impresa estesa promossa da un Oem, l’alto grado di specializzazione ed expertise che contraddistingue la PMI, unitamente alla sua flessibilità, vengono esaltate al massimo, perché l’azienda è chiamata a contribuire nell’impresa estesa per ciò che sa fare meglio, al costo minore o più velocemente.

Fusi è d’accordo sostenendo che: «I vantaggi sono molteplici e si possono identificare nella riduzione del time-to-market, nel contenimento dei costi, in una maggiore qualità del prodotto finale. Questi temi sono comuni a tante altre soluzioni, ma la novità è nella creazione di banche dati e di esperienze aziendali a disposizione di tutte le divisioni della società: dai reparti tecnici a quelli commerciali, alla produzione. Per la prima volta, un’azienda di qualunque dimensione può condividere al suo interno, con i suoi partner e fornitori, conoscenze che precedentemente rimanevano un patrimonio di pochi. Anche per la piccola e media impresa ciò significa maggior efficienza e minori sprechi». «Tipicamente, ha asserito Bagini, le applicazioni Plm, o più tradizionalmente Pdm, tendono a porsi in azienda come la risposta alle necessità del reparto di ingegneria, strettamente funzionale al supporto della attività di progettazione. Questo approccio, di per sé non scorretto, è limitato a vedere i benefici della tecnologia Plm in termini di efficienza progettuale, quindi riduzione dei costi di sviluppo e una riduzione dei costi di attività non strettamente funzionali allo sviluppo stesso. In realtà è ben più interessante analizzare i benefici apportati da una tecnologia Plm nell’ambito di indicatori condivisi a livello aziendale. In altre parole è fondamentale vedere i benefici finanziari per l’azienda apportati dalla introduzione della tecnologia Plm».

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