Sono bastate 48 ore a Weerg per produrre un primo stock di visiere protettive, realizzate in collaborazione con PressUP. Centinaia sono state infatti le richieste che in meno di 24 ore hanno intasato il call center dell’azienda, tra cui la richiesta della Protezione Civile, subitamente soddisfatta.
Il progetto parte con l’e-commerce di Weerg, che stampa in nylon PA12 le strutture delle visiere, per essere poi inviate al sito produttivo della tech-company romana PressUP, dove si tagliano gli schermi da fogli in PET da 0,5 mm grazie a frese computerizzate, si stampano le istruzioni per l’assemblaggio e si gestisce la logistica delle spedizioni. Il progetto delle visiere protettive è frutto di alcuni test effettuati a partire da molti prototipi presenti online, che le due aziende hanno adattato su consiglio di personale sanitario che ha collaborato alla messa a punto del dispositivo.
Weerg e PressUP rivolgono quindi un appello a tutti i makers d’Italia che dispongono anche di una piccola stampante 3D, o di frese digitali, affinché facciano rete con loro. Le due aziende possono infatti condividere in opensource tutti i dettagli del progetto, per poter far fronte alla domanda che ha travolto il pur efficiente asse produttivo Venezia-Roma avviato in tempi record dalle due realtà.
Gli imprenditori fondatori delle due aziende, Matteo Rigamonti per Weerg e Vincenzo Cirimele ceo di PressUP, si fanno dunque portavoce dell’esigenza, nel momento presente più che mai, di creare network produttivi, con la visione ottimistica che in un prossimo futuro queste collaborazioni possano contribuire a far ripartire l’economia, una volta rientrata l’emergenza. Oltre che da strutture ospedaliere, le richieste per le visiere giungono anche da aziende private e da esercenti, che vogliono fornire ulteriori presidi ai propri dipendenti. Anche questi utenti possono infatti effettuare ordini direttamente online sulle piattaforme delle due aziende, a fronte di un corrispettivo pari ai costi di produzione sostenuti.
Le aziende precisano infine che queste visiere non sostituiscono le indispensabili mascherine, ma rappresentano una prima barriera in grado di proteggere gli occhi e le mucose della bocca dagli starnuti e dalla saliva dei pazienti, creando una schermatura per tutto il volto contro le infezioni da contatto e fornendo quindi un valido supporto nella salvaguardia di medici e infermieri che operano in prima linea contro il covid-19.