L’assemblea annuale di Acimall, associazione italiana dei costruttori di macchine e accessori per la lavorazione del legno, ha scelto i nuovi membri del consiglio direttivo per il triennio 2022-2025. Entrano nel consiglio Giorgio Casati (Casati Macchine; Marnate, Varese), Roberto Ghizzoni (Dierregi; Carpi, Modena), Stefania Maggi (Maggi Technology; Certaldo, Firenze) e Pierluigi Paoletti (Paoletti Energy; Borgo Valbelluna, Belluno). Il voto dell’assemblea ha confermato per un altro mandato il consigliere Aldo Zaffaroni (Mario Zaffaroni e figli; Turate, Como).
Rimangono inoltre in carica fino al prossimo giugno il presidente Luigi De Vito (SCM; Rimini) e la vicepresidente Marianna Daschini (Greda; Mariano Comense, Como), quando le imprese associate saranno chiamate al rinnovo o alla riconferma sulla base di un disallineamento delle tempistiche a garanzia della continuità dell’operato dell’organo direttivo.
L’assemblea ha salutato e ringraziato per il contributo dato allo sviluppo delle attività della associazione i consiglieri uscenti Umberto Pizzi (Pizzi by PGS; Borgosesia, Vercelli) e Filippo Pellitteri (TWT; Rovereto, Trento). Le operazioni di voto hanno chiuso una mattinata che ha visto l’approvazione all’unanimità del bilancio 2021-2022 di Acimall, dopo le relazioni presentate dal presidente Luigi De Vito e dal tesoriere Umberto Pizzi; un consenso che ha di fatto ratificato l’intera l’attività del consiglio, riassunta dal presidente De Vito nella sua relazione.
Il presidente di Acimall, dopo aver ricordato gli scopi dell’associazione, nata nell’oramai lontano 1966, ha ribadito l’eccezionalità degli ultimi anni per l’intero pianeta e i tanti, troppo spesso drammatici nodi che restano da sciogliere nel prossimo futuro: “Un biennio di svolta anche per la nostra associazione, che ha dovuto far appello ad ogni risorsa per mantenersi vitale e propositiva, per poter dare risposte adeguate alle aziende in momenti di estrema incertezza”, ha detto De Vito.
Un biennio peraltro ricco di grandi soddisfazioni sul fronte economico, con una produzione italiana di macchine e utensili per la lavorazione del legno che si è attestata a 2,5 miliardi di euro, con una crescita del 36% sul 2020 e dell’11% rispetto al 2019. Bene anche le esportazioni (1,7 miliardi di euro, più 30% sul 2020 e più 10% sul 2019), e le vendite sul mercato interno, attestatesi a quota 790 milioni di euro, con una crescita del 52% sul 2020 e del 15% sul 2019. Crescono anche le importazioni (244 milioni di euro, il 59% in più rispetto al 2020 e il 21% rispetto al 2019) e di conseguenza anche il consumo apparente dell’Italia, che supera il traguardo del miliardo di euro (più 54% sul 2020 e più 16% rispetto al 2019). Molto positiva anche la bilancia commerciale, che è risultata pari a 1,5 miliardi, dunque il 27% in più sul 2020 e l’8% in più sul 2019).
Luigi De Vito ha poi sottolineato “…come il nostro settore abbia di fatto brillantemente superato questo biennio di gravi difficoltà: gli incentivi statali hanno indubbiamente giocato un ruolo significativo, senza peraltro snaturare la tendenza del mercato. La crescita a cui stiamo assistendo si fonda non solo sulla ‘componente incentivi‘, che ha più che altro determinato una concentrazione temporale delle decisioni di investimento, ma anche su un evidente rimbalzo strutturale che ha riportato il mercato alle normali linee di sviluppo”, senza tralasciare un accenno all’invasione russa dei territori ucraini: “Guardando all’attualità possiamo innanzitutto dire che la crisi russo-ucraina ha determinato per ora una limitata contrazione delle nostre esportazioni. Russia, Ucraina e Bielorussia assorbono, complessivamente, una quota non rilevante dell’export italiano di settore, valutabile attorno al 5% del totale; esportazioni che peraltro sembrano proseguire, pur con un sensibile rallentamento determinato dall’embargo in atto, estesosi progressivamente con l’adozione dei vari pacchetti sanzionatori”.
Ottimismo sul prossimo futuro, per quanto le difficoltà di approvvigionamento e gli interrogativi legati al conflitto, oltre che alla possibile ripresa della pandemia di covid, potrebbero scombinare ancora una volta le carte. “E’ comunque ragionevole ritenere – ha detto De Vito – che a fine anno la produzione italiana di macchine e utensili per la lavorazione del legno possa segnare un nuovo massimo storico“.
Il presidente Acimall ha poi sintetizzato le attività di promozione del settore, compito prioritario della associazione, che viene realizzata con il contributo economico e organizzativo di ICE-Agenzia; le iniziative portate avanti attraverso Confindustria, CFI-Comitato Fiere Industria, la partecipazione a Federmacchine (la federazione che raggruppa tutte le associazioni della meccanica strumentale, nel cui consiglio siede anche il presidente Acimall) e di Eumabois, la federazione delle associazioni europee dei costruttori di tecnologie per l’industria del legno e del mobile di cui l’Italia, attraverso De Vito, detiene la vicepresidenza.
Non poteva mancare un riferimento alla fiera Xylexpo, “… l’iniziativa che costituisce il cuore di tutta l’attività Acimall, lo strumento al quale l’associazione dedica la maggior parte del proprio impegno”, ha detto De Vito, che ha aggiunto: “Dopo la cancellazione dell’edizione 2020 a causa dell’emergenza sanitaria, abbiamo lanciato un nuovo progetto fieristico che vede Xylexpo svolgersi insieme a Bimu, la fiera internazionale dedicata alle macchine per la lavorazione dei metalli, ai robot e all’automazione. Due fiere distinte in un unico grande evento dedicato alla tecnologia per la manifattura. Una scelta che per noi ha comportato un cambiamento di data e di padiglioni espositivi. Xylexpo si terrà infatti dal 12 al 15 ottobre prossimo, nei padiglioni 22 e 24 di Fieramilano Rho, antistanti a quelli occupati da Bimu, in modo che vi sia la massima permeabilità in termini di visitatori. Xylexpo sarà più piccola rispetto al passato, non potendo contare sulla partecipazione di due grandi gruppi, uno italiano e uno tedesco, circostanza che non posso fare a meno di menzionare. Una mancanza che auspico resti limitata a questa edizione, che ancora si svolge in un particolare clima di incertezza. Molto dipenderà dagli esiti di quest’anno. Vi posso peraltro confermare che i due padiglioni dedicati a Xylexpo sono in ogni caso completi: abbiamo un’area occupata di quasi 18mila metri quadrati netti, con 250 espositori. Con quest’area occupata esclusivamente dalla tecnologia, Xylexpo rimane – con tutta probabilità e nonostante tutto – la più grande fiera dedicata al settore che si svolge nel 2022″.
Il presidente di Acimall ha poi chiuso il suo intervento con parole che hanno invitato l’assemblea a una doverosa riflessione: “Acimall è la nostra casa comune, un’associazione di scopo che – per raggiungere l’obiettivo di rappresentare e promuovere il settore – ha bisogno di un’attiva partecipazione da parte di tutti noi. Un’associazione vive se coloro che ne fanno parte contribuiscono con la propria esperienza e presenza; è un’opportunità per discutere tra noi, per confrontarci, per definire un orizzonte comune, per ‘fare sistema’. Altrimenti è una società di servizi, ma in questo caso risponde a logiche di mercato che non sono nello spirito di un’associazione e certamente non erano nelle intenzioni dei fondatori”.