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Tecnologie lavorazione del legno in calo a inizio 2020 nei dati AcimallERT

Gli effetti del lockdown da Covid-19 si fanno sentire nel settore delle tecnologie per il legno-arredo, dove l’indagine trimestrale dell’ufficio studi Acimall rileva una flessione negli ordinativi pari a -21,1%, rispetto al primo trimestre 2019.

Nei primi tre mesi del 2020 la domanda nazionale ha in particolare segnato un -25,3%, mentre le differenze temporali nel ricorso alle misure di contenimento della pandemia nei diversi Paesi hanno portato a un meno grave -19,4% gli ordini di macchine utensili per la lavorazione del legno da clienti internazionali. Il fermo delle attività produttive ha quindi inciso sui risultati, innescando una crisi nella domanda che è probabile si protrarrà per tutto il 2020.

Il carnet ordini è pari a 2,6 mesi, e da inizio anno i prezzi sono aumentati dello 0,8%. Le imprese del settore hanno comunque potuto chiudere le commesse in corso, per cui il calo di fatturato nel primo trimestre 2020 è stato del -8,8%.

L’indagine qualitativa rivela le preoccupazioni degli imprenditori del settore, per cui il 69% prevede un calo della produzione, il 19% immagina una certa stabilità mentre solo il 12% vede un andamento positivo. L’occupazione è valutata stabile dal 75% del campione, in crescita per il 6% e in calo per il 19%. Le giacenze sono stabili nel 44% dei casi, in aumento per il 37% e in calo per il 19%.

Infine, l’indagine previsionale condotta per sondare il sentiment delle azience del comparto legno conferma che anche in questo caso a dominare il campo è la preoccupazione, sia per quanto riguarda l’andamento della domanda nazionale che le possibilità di avere maggiori consolazioni oltreconfine: il 13 per cento degli intervistati prevede un aumento degli ordini esteri, ma per il 31 per cento non ci saranno variazioni e il 56 per cento del campione ritiene che il peggio debba ancora venire (saldo negativo pari a 43). Nessuno degli imprenditori coinvolti si dichiara ottimista per le commesse in arrivo dall’industria del legno e del mobile italiana; il 37 per cento pensa a una certa stabilità e il 63 per cento è convinto che ci sarà un ulteriore calo (saldo negativo pari a 63).