I dati del quarto rapporto trimestrale 2017 sulle start up innovative in Italia, realizzato da Mise e Infocamere in collaborazione con UnionCamere, pone la Lombardia al primo posto. Delle 8.391 start up registrate al 31 dicembre 2017, ben 1.959 sono infatti in Lombardia, pari al 23,35%. Di queste, 64 sono straniere, il 29% del totale delle start up estere registrate in Italia (224 totali), e ben 52 concentrate in provincia di Milano (46 nella città stessa).
Il secondo posto tra le regioni va quindi all’Emilia Romagna, con 862 attività, seguita dal Lazio, con 825. Ultima la Valle d’Aosta, con solo 17 start up innovative. Il 70,9% di tutte queste realtà offre servizi alle imprese, il 19,2% opera nei settori dell’industria in senso stretto, mentre il 4,2% riguarda attività relative al commercio. Queste imprese occupano 10.847 addetti, in crescita di 585 unità rispetto a giugno 2017 (una aumento del +5,7%, dati settembre 2017).
Anche la crescita in numero di start up è superiore in Lombardia, con un aumento dal terzo al quarto trimestre del +9%, superiore alla media nazionale del 6,8%. Trend che resta positivo anche nel 2018, per cui secondo i dati del Registro Imprese al 26 febbraio c’erano in Lombardia 111 nuove start up, portando il totale a quota 2.070. Tra le province italiane è Milano a guidare la classifica con 1.370 start up, pari a oltre il 16% del totale nazionale, seguita da Roma con 716 (8,53%) e Torino 318 (3,79%). A livello regionale, dopo Milano, la provincia lombarda più attiva è Bergamo con 137 startup innovative, seguita da Brescia con 122, Monza e Brianza con 64 attività, Pavia con 49, Varese con 47 e Como con 44 start-up innovative.