Nonostante un calo delle vendite del 25% registrato nel secondo trimestre, il Gruppo SKF ha continuato a rafforzarsi e a mantenere elevati i livelli di investimento nelle sue strutture nei primi sei mesi del 2020. A causa del calo organico nella domanda del 25%, dovuta alle restrizioni imposte dai governi e della riduzione del business a seguito della pandemia, le vendite nette sono state pari a 16,6 miliardi di corone svedesi, con una riduzione del 30% in Europa e Nord America e del 10% in Asia rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
SKF ha quindi continuato ad aumentare la propria flessibilità nel secondo trimestre in termini di costi, ottenendo un margine operativo del 9,4%, escluse spese non ricorrenti (12,7% lo scorso anno), con utile operativo di 1,6 miliardi di corone svedesi, escluse spese non ricorrenti. Le voci che incidono sulla comparabilità, compresi costi di ristrutturazione e crediti verso i clienti, ammontano a 896 milioni di corone svedesi.
Il business Industrial ha registrato un margine del 14,0% (15,7% lo scorso anno), malgrado un calo del 17% delle vendite. Il business Automotive ha ottenuto un margine pari a -8,4%, principalmente determinato da un calo del 45% delle vendite. Il Gruppo ha quindi continuato a ridurre i costi e ad adeguare le dimensioni del proprio business, proseguendo inoltre a investire nell’ammodernamento e nell’automazione delle propri strutture. Un investimento di 400 milioni di corone svedesi è stato in particolare annunciato nello stabilimento per produzione di cuscinetti a sfere di Xinchang in Cina.
“Nel corso dei primi sei mesi dell’anno, il nostro impegno volto a ridurre i costi fissi ci ha purtroppo costretto a una riduzione del personale che ha interessato 1.350 dipendenti a tempo indeterminato e 750 dipendenti a tempo determinato/interinali – dice infine Alrik Danielson, President e CEO del Gruppo SKF -. Ciò ha contribuito ai costi di ristrutturazione per un ammontare pari a 657 milioni di corone svedesi. I nostri sforzi continueranno in tal senso e, di conseguenza, prevediamo che il livello dei costi di ristrutturazione continuerà a essere elevato durante il secondo semestre 2020. Si tratta di misure difficili, ma che dobbiamo necessariamente adottare per tutelare il business e assicurarci di disporre delle basi per riemergere da questa crisi ulteriormente rafforzati come Gruppo SKF”.
Il risultato operativo inferiore e l’aumento del capitale circolante, che a sua volta è stato determinato da un aumento delle vendite nel mese di giugno, hanno fatto registrare, durante il trimestre, un flusso di cassa di -838 milioni di corone svedesi. Il personale in tutto il mondo è quindi impegnato nello sforzo di mantenere sicuri, sotto il profilo sanitario, gli stabilimenti e gli uffici del Gruppo, nei limiti del possibile. La ‘nuova realtà’ impone quindi molte sfide anche per i clienti, aumentando però al contempo considerevolmente il valore delle soluzioni connesse da remoto di SKF per il monitoraggio e la lubrificazione.
“La nostra capacità di offrire analisi online e manutenzione basata sull’Intelligenza Artificiale ci consente di continuare ad aiutare i nostri clienti a migliorare le prestazioni di rotazione delle loro macchine, senza ricorrere al supporto in loco – conclude quindi il CEO -. Il clima di incertezza persiste, ma stiamo attuando misure per riuscire a emergere come azienda più forte. Continuiamo a investire in soluzioni innovative e nell’automazione e siamo certi che sapremo reagire alle variazioni della domanda, per sostenere i nostri clienti e tutelare il nostro flusso di cassa e la nostra solidità finanziaria”.