Ciascuno degli assi X e Y del piano di lavoro è azionato da un motore lineare, per velocità del manipolatore fino a 300 m/min e per accelerazioni di oltre 2,5 g.
La struttura meccanica riprende il disegno di trave portante centrale, con manipolatore “ad aeroplano”, introdotto per la prima volta dalla Salvagnini con l’L1, invece il progetto ergonomico/estetico della macchina e del suo pulpito di comando è stato realizzato dalla Pininfarina.
L’L2 impiega poi sorgenti al laser della Rofin, in cui l’elevata qualità del fascio permette, a parità di potenza, velocità di taglio maggiori che con le normali sorgenti.
Il CNC è il MicroMach, della stessa Salvagnini: tutta la produzione è programmata e pianificata in modo semplice e rapido in un ambiente integrato, e via software sono gestite le forature “al volo” e la sincronizzazione dell’asse Z negli spostamenti a vuoto.
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