Si terrà giovedì 1 luglio il primo dei quattro eventi organizzati con Universal Robots connessi al percorso di valorizzazione e messa in pratica delle proposte contenute nella Carta delle idee della Robotica Collaborativa di UR. In questo primo incontro, dalle ore 11.00, verrà in particolare discussa e approfondita la proposta avanzata da Lorna Vatta, direttrice esecutiva del competence center Artes 4.0 coordinato dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, di estendere il contributo di innovazione, produttività e competenza tipicamente connesso ai cobot anche al di fuori del manifatturiero, verso altri settori economici quali agricolo, medicale, edilizio.
Oltre alla direttrice di Artes 4.0, interverranno anche Antonio Romeo, direttore Dintec, consorzio per l’innovazione tecnologica nato da Unioncamere ed ENEA, e Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura.
“Con l’avvento della robotica collaborativa è nato un nuovo modo di pensare l’automazione, che l’ha liberata da tanti vincoli, aprendo un mondo di opportunità – commenta la direttrice di Artes 4.0 -. Le nuove tecniche di intelligenza artificiale puntano a facilitarne e migliorarne l’interazione sociale con le persone. I cobot sono ormai disponibili per aggiungere valore in tanti settori dell’economia e non solo in ambito industrial: si avviano a diventare nostri compagni di viaggio verso il futuro in sanità, edilizia, turismo, agricoltura. Ci assisteranno per attività pericolose, di assistenza, oppure per noi noiose”.
Semplicità di programmazione, sicurezza intrinseca e flessibilità sono quindi le caratteristiche distintive dei cobot, in virtù delle quali questi potranno trovare applicazione anche al di fuori della tradizionale manifattura.
“A oltre cinque anni dal varo delle prime iniziative a sostegno della transizione digitale – commenta il direttore DINTEC Antonio Romeo – nel nostro paese esiste ancora un numero elevato di micro, piccole e medie imprese che fa fatica a comprendere la portata della rivoluzione 4.0 e i vantaggi competitivi legati all’introduzione delle tecnologie abilitanti e dei nuovi modelli di business. Da quanto emerge dai dati raccolti dall’Osservatorio dei PID- Punti Impresa Digitale delle Camere di commercio, negli ultimi 3 anni meno del 12% delle imprese del settore manifatturiero ha investito nella robotica; questo dato scende a meno del 3 % se si considerano altri settori produttivi, come l’agricoltura e il commercio. Diffondere la consapevolezza e le opportunità offerte dal 4.0 in tutti i comparti del tessuto produttivo italiano è l’obiettivo primario dell’azione dei PID”.
Capire quali vantaggi potrebbe trarre l’agricoltura italiana, un settore fondante della nostra economia e alla base di alcune delle principali eccellenze nazionali, dall’introduzione ragionata e sistematica di soluzioni di automazione nel proprio modello produttivo è quindi uno degli obiettivi dell’appuntamento del 1° luglio.
“Il settore primario ha davanti a sé una sfida epocale: produrre più cibo in quantità, qualità e salubrità per una popolazione mondiale in aumento ma, allo stesso tempo, impattare di meno sulle risorse naturali – osserva il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti -. La stessa politica europea va in questa direzione con le strategie definite da New Green Deal e Farm to Fork. Per raggiungere questi obiettivi sfidanti IoT, robotica collaborativa, automazione dei processi produttivi, precision farming sono fondamentali. Al momento solo il 3-4% della superficie agricola in Italia è coltivata con strumenti 4.0, segno che il mercato deve ancora esprimere larga parte del suo potenziale. C’è quindi la necessità di avviare un percorso condiviso con il governo che riprenda il sostegno politico ed economico-finanziario per le imprese che decidono di effettuare investimenti finalizzati alla transizione tecnologica e digitale. Il credito di imposta è stato un successo e deve rimanere tale. Importante poi è il trasferimento della conoscenza delle tecnologie e la formazione per gli operatori”.
“La Carta è uno strumento al servizio del Paese, una proposta che avanziamo per far crescere settori e ambiti economici ancora non avvezzi alla robotica – commenta Alessio Cocchi, country manager Italia di Universal Robots. La robotica collaborativa presenta una serie di vantaggi rispetto ad altre soluzioni di automazione: è flessibile, richiede un limitato carico cognitivo, è economicamente accessibile a ogni impresa e svolge un utile ruolo formativo, trasmettendo e inserendo competenze nuove negli ambiti in cui viene applicata. Ringrazio Lorna, il presidente Giansanti e il dott. Romeo che hanno accettato di fare questo pezzo di strada insieme a noi”.
Alla pagina dedicata qui è possibile iscriversi all’evento.