Secondo l’Allianz Risk Barometer 2018 realizzato da Allianz global corporate & specialty (AGCS), interruzione di attività e cyber risk sono i principali rischi aziendali percepiti dalle imprese a livello globale. Nell’indagine, realizzata su un campione di 1.911 esperti di rischio provenienti da 80 Paesi, l’Interruzione di attività permane al primo posto, con il 42% delle risposte. Salgono dal terzo posto del 2017 al secondo posto i Rischi informatici, con il 40% delle risposte, e sempre più interconnessi con l’interruzione di attività, considerata il maggior fattore di perdita a seguito di incidenti informatici.
Montano dal quarto al terzo posto le Catastrofi naturali, dopo un 2017 distintosi come anno peggiore di sempre sotto tale prospetto, con i danni provocati dagli uragani Harvey, Irma e Maria negli Stati Uniti e nei Caraibi. Danni le cui ripercussioni si fanno sentire oltre le aree direttamente interessate, al crescere dell’interdipendenza delle industrie. Per la prima volta, il Cambiamento climatico entra quindi nella classifica al decimo posto, mentre il rischio legato alle Nuove tecnologie mostra l’incremento maggiore, salendo dal decimo al settimo posto nel 2018. Risulta invece fonte di minor preoccupazione la voce Sviluppi del mercato, che dal secondo posto del 2017 scende al quarto.
“Per la prima volta, l’interruzione di attività e il cyber risk hanno la stessa importanza, e questi rischi sono sempre più interconnessi – commenta Chris Fischer Hirs, ceo di AGCS -. Che si tratti di attacchi come WannaCry, o più frequentemente di guasti di sistema, gli incidenti informatici sono oggi una delle principali cause di interruzione di attività per le aziende collegate in rete, i cui principali asset sono spesso i dati, le piattaforme di servizio o i loro gruppi di clienti e fornitori. Tuttavia, i gravi disastri naturali dello scorso anno ci ricordano che l’impatto dei pericoli dell’ambiente o del clima non dovrebbe essere sottovalutato. I risk manager dovranno affrontare in futuro un ambiente estremamente complesso e imprevedibile, caratterizzato sia dai rischi aziendali tradizionali che dalle nuove sfide tecnologiche”.
Lo spaccato della ricerca per il settore manifatturiero vede al primo posto sempre l’Interruzione di attività, intesa anche come attinente la supply chain, con una percentuale in crescita al 74%. I Rischi informatici sono al secondo posto, seguiti dalle Catastrofi naturali. In salita al quarto posto compare il rischio di Incendi o esplosioni, seguito al quinto posto dalla Mancanza di qualità, difetti seriali e richiami di prodotti.
Per quanto concerne invece il panorama in Italia, l’Interruzione di attività è il rischio più sentito anche nel nostro Paese, indicato dal 51% del campione, in crescita dal 36% della rilevazione precedente. I Rischi informatici si collocano al secondo posto, con il 38%, guadagnando due posizioni, e sono seguiti dalle Catastrofi naturali (30% delle risposte). In quarta posizione sale quindi il Danno reputazionale o d’immagine, che segna la crescita maggiore dal decimo posto della classifica 2017.