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Realtà virtuale a lezione con Aveva negli atenei milanesiERT

Aveva rafforza la collaborazione con l’Università degli studi di Milano e il Politecnico di Milano mettendo a disposizione degli studenti delle facoltà di chimica industriale e ingegneria chimica i propri software e soluzioni di realtà virtuale e aumentata.

I tre partner intendo così promuovere percorsi che coniughino la formazione accademica ed esperienza sul campo, in modo da fornire agli studenti una preparazione ancora migliore e accelerare il loro ingresso nel mondo del lavoro. La collaborazione fra la multinazionale del software e gli atenei milanesi si inserisce nel più ampio Programma Accademico avviato dall’azienda, che coinvolge più di 35.000 studenti e 700 università al mondo ogni anno, ed è teso a colmare il gap di competenze professionali nella digitalizzazione industriale, creando al contempo la giusta sinergia tra Azienda e Università sulle tematiche di ricerca e innovazione.

“Accedere a queste conoscenze prima di iniziare la nostra carriera è davvero utile perché ci permette di avere un’idea chiara di quello che sarà il nostro lavoro in futuro”, afferma a riguardo Francesco Megna, studente del Master in chimica industriale dell’Università degli Studi di Milano.

L’utilizzo dei software Aveva Process Simulation e Aveva XR consente agli studenti di ingegneria chimica e chimica industriale di familiarizzare con gli asset e i componenti di un impianto chimico, ricreato virtualmente in una replica fedele 1 a 1. Direttamente dalla propria aula o laboratorio, il software permette di apprendere correttamente tutti i passaggi di un processo operativo industriale, simulando scenari ed esperimenti e sviluppando così le competenze richieste dal mercato del lavoro durante il proprio percorso di studi.

“Abbiamo iniziato a parlare con i miei colleghi della possibilità di utilizzare Aveva XR soprattutto per le nostre attività di ricerca e sviluppo – spiega Flavio Manenti, Professore del corso Chemical plants and operations management del Politecnico di Milano -. Abbiamo scoperto che questo software è ottimo per le nostre attività di ricerca e sviluppo, ma anche molto potente per la formazione dei nostri studenti. Ora lavoriamo con Aveva XR, Aveva Pro II, la suite di simulazione Aveva Dynsim e vogliamo muoverci velocemente verso la digitalizzazione con big data analytics, machine learning, processi decisionali. Sappiamo che la collaborazione con Aveva ci fornirà altre nuove soluzioni che potranno essere integrate nelle nostre università”.

L’approccio esperienziale e immersivo di Aveva è basato su elementi di realtà virtuale e abilitato da tecnologie come artificial intelligence, big data analytics, digital twin e cloud. In questo modo, la prossima generazione di ingegneri e operatori dell’industria chimica avrà la possibilità di raccogliere dati sperimentali per la progettazione di nuovi processi e lo svilupppo di una crescita industriale sostenibile.

Secondo Mihaela Hahne, senior director e sales development – Accademia di Aveva: “La formazione incontra il Metaverso al Politecnico di Milano e all’Università degli Studi di Milano, dove l’insegnamento in ambiente virtuale è il nuovo modello. L’ambiente virtuale supportato da Aveva XR consente agli studenti di visitare un impianto reale senza limitazioni fisiche e di interagire con le parti dell’impianto (valvole, apparecchiature, strumentazione)”.

Maurizio Galardo, chief technologist XR e visualization di Aveva, aggiunge: “L’aula moderna non è più limitata da quattro pareti, le soluzioni AR/VR possono migliorare le esperienze in aula e ampliare le opportunità a tutti i livelli di apprendimento. Utilizzando l’interazione e la sperimentazione offerte dalle tecnologie Aveva XR Studio, i professori possono migliorare le esperienze in classe, insegnare nuove competenze, ispirare le menti degli studenti e far crescere l’entusiasmo per l’esplorazione di nuovi interessi accademici“.

Il Curriculum di Simulazione di processo Aveva è stato sviluppato in collaborazione con il Dr. Richard Turton, professore emerito della West Virginia University per 35 anni e autore del libro ‘Analysis synthesis and design of chemical processes’. Turton ha lavorato con Aveva negli ultimi 15 anni, prima come ricercatore e ora come collaboratore dell’Aveva Process Simulation Academic Competition. “Ho già lavorato a stretto contatto con il team delle tecnologie di Aveva XR Studio su un progetto di tecnologia immersiva e sono rimasto stupito dalla fedeltà e dalla sensazione che questa nuova ed entusiasmante soluzione può portare in classe, fornendo direttamente agli studenti la scala e i dettagli della progettazione dei processi – ha detto Turton -. Inoltre, le funzioni di realtà aumentata consentono agli studenti di vedere sia l’aspetto esterno che i dettagli interni delle apparecchiature in 3D. Credo che questa tecnologia debba essere adottata dai dipartimenti di ingegneria chimica e di processo di tutto il mondo per aiutare gli studenti a comprendere meglio le caratteristiche importanti degli impianti di trasformazione chimica”.

Secondo Clara Larghi, dottoranda in ingegneria chimica del Politecnico di Milano, “poter osservare un impianto e anche l’interno dell’unità operativa di un impianto è molto interessante. Di solito, quando si è studenti, non si ha la possibilità di vedere impianti reali”.

A conferma dell’impegno di Aveva nel mondo accademico, la società ha recentemente aperto le iscrizioni del concorso Aveva Process Simulation Academic Competition. Il concorso annuale, aperto agli studenti di ingegneria chimica di Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Svizzera e UE, che tramite l’uso del software Aveva Process simulation permette di dimostrare le proprie capacità nel design di nuovi impianti e nella simulazione dei processi produttivi e delle attività di training degli operatori.

Grazie alle sinergie sviluppate con Politecnico di Milano e Università degli Studi di Milano e tramite il proprio Programma Accademico, Aveva punta a fornire una risposta concreta al passaggio generazionale della forza lavoro che sta coinvolgendo l’industria chimica, mettendo a disposizione degli atenei software e tecnologie immersive in grado di progettare e ricreare virtualmente impianti chimici industriali, trasferendo nel modo più efficace possibile le competenze utili per il futuro professionale dei propri studenti.