Progettare: Quali sono gli obiettivi di PIV e in quali tempi si è prefissato di raggiungerli?
Brevini: È importante sottolineare che l’azienda non sta impegnando risorse finanziarie della Brevini Riduttori (al di là di quelle previste per la sua acquisizione), dal momento che PIV Drives non ha mai cessato la produzione, ha un significativo portafoglio ordini e, già dal primo trimestre, presenta un bilancio in attivo. Il piano industriale per la PIV prevede, nell’arco dei prossimi tre anni, di incrementarne l’attuale fatturato da 46 milioni a 60 milioni di Euro, con un discreto profitto per finanziare i necessari investimenti. Nel business PIV una voce significativa è rappresentato dal Service, che si occupa di fornire pezzi di ricambio e assistenza per le centinaia di migliaia di variatori che sono in giro per il mondo.
Progettare: Quali sono i plus principali di questo nuovo grande gruppo?
Brevini: La gamma prodotti è quasi completa e copre una percentuale importante della domanda di “trasmissioni di potenza”. Siamo presenti in tutti i Paesi industrializzati o in corso di industrializzazione. Diventiamo molto forti in Germania, dove le sinergie tra PIV Drives e la nostra filiale Brevini Getriebe sono già significative. Abbiamo due “brand” noti e chiaramente posizionati, senza aree di sovrapposizione. Infine siamo proprietari di alcuni Brevetti da sviluppare, sia nel settore industriale che nel settore mobile.
Progettare: Dal punto di vista commerciale, come pensa di procedere?
Brevini: La strategia di vendita è molto chiara: distribuire i riduttori PIV Drives attraverso il network internazionale Brevini Riduttori, costituito oggi da 27 Filiali direttamente controllate. Per quanto riguarda i variatori a catena saranno possibili ulteriori canali distributivi. Noi riteniamo che questo sia il massimo servizio che si possa dare a un cliente: essere presenti direttamente su 27 mercati con 27 filiali delle quali solo sette sono di carattere puramente commerciale, mentre le altre, oltre a dare servizi di pre e post vendita, sono unità produttive che assemblano i riduttori e che si posizionano quali consulenti tecnici per la propria clientela. Lei immagini: in Australia o negli Stati Uniti o in altre 25 aree del mondo c’è un servizio di assistenza della Brevini che è in grado di raggiungere il cliente finale del nostro cliente per risolvere un suo problema, 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno.
Progettare: A un paio di anni di distanza credo si possa tornare con relativa serenità su un accordo che ha fatto molto rumore in Italia tra gli operatori della trasmissione di potenza: quello tra la sua azienda e la Rossi Motoriduttori. Se e cosa non ha funzionato in questa operazione?
Brevini: Ogni matrimonio, di qualsiasi natura esso sia, deve essere fatto precedere da un periodo di fidanzamento per verificare l’effettiva compatibilità dei futuri sposi. Così è stato con Rossi: abbiamo impiegato alcuni mesi per capire che sussistevano profonde differenze di cultura aziendale e di approccio ai mercati, a causa delle quali abbiamo deciso, di comune accordo, di sospendere l’integrazione. D’altronde una integrazione al 50% presenta sempre delle notevoli incognite. Confesso che l’esito negativo mi è molto dispiaciuto perché l’integrazione tra la Brevini e la Rossi avrebbe assicurato notevoli vantaggi a entrambi, in termini di quote di mercato e di redditività.
Progettare: L’acquisizione della PIV Drives si può in qualche modo ricollegare all’accordo con la Rossi?
Brevini: La strategia alla base dell’integrazione Brevini-Rossi era molto simile a quanto stiamo realizzando con PIV Drives. Oggi i mercati globali richiedono un completamento della gamma di prodotti e di servizi offerti, nonché una crescente “massa critica” produttiva, finanziaria, manageriale. Questo è il “fil rouge” strategico e imprenditoriale che collega, se vogliamo, l’acquisizione PIV Drives con il tentato accordo Brevini – Rossi. In più oggi abbiamo un grande vantaggio competitivo: ci rafforziamo in Germania, primo mercato mondiale della “power transmission”, acquisendo una azienda che esiste dal 1928. Questo ci garantisce una notorietà di marca ed un know-how tecnico di primissimo piano.
Progettare: Tra due anni come sarà il Gruppo Brevini?
Brevini: L’acquisizione di PIV Drives – condotta con l’assistenza legale dello studio Coudert Brothers – rientra nel nostro piano strategico triennale, teso a realizzare un incremento significativo della presenza di Brevini Riduttori nel mercato europeo. Oggi il settore delle trasmissioni nel mondo vale circa 6 miliardi di Euro, l’Europa ha la metà di questa torta, e la Germania è il paese più importante dove ci sono i più grossi concorrenti. Il nostro obiettivo è il raggiungimento del quinto posto a livello europeo, consolidando il 6% di quota di mercato in Europa (Brevini Riduttori più PIV Drives, senza contare le nostre Società del polo oleodinamico) ed un livello occupazionale di 850-900 addetti. Tenendo conto che la Brevini Riduttori negli ultimi tre anni è cresciuta mediamente del 20% (se allarghiamo l’intervallo temporale agli ultimi dieci anni la crescita media è del 12%), si tratta di piani molto pragmatici. Se saremo bravi, se ci assisterà la fortuna, se avremo ancora la volontà di crescere, potremo fare molto di più. Sicuramente i mercati del far east sono quelli del futuro: la Cina, l’India, il Giappone per citarne alcuni, dove noi siamo già presenti. Non dimentichiamo comunque i mercati vicini a casa che oggi subiscono una certa flessione dovuta al rallentamento della locomotiva americana, ma che sono destinati a riprendersi.
Progettare: Sono in programma cambiamenti dal punto di vista organizzativo?
Brevini: Vogliamo consolidare la presenza nei grandi settori industriali: macchine per la lavorazione di plastica e gomma, siderurgia, cantieristica, movimento merci. Sono mercati che richiedono prodotti customizzati, soluzioni personalizzate sul singolo cliente, dove la Qualità non è soggetta a compromessi: proprio le caratteristiche che ritroviamo nei prodotti PIV Drives e nei riduttori epicicloidali Brevini. Noi vogliamo dare vita a un grande gruppo industriale, che sarà probabilmente costituito da tre divisioni. Innanzitutto Brevini Riduttori con il proprio network di Filiali e le Società acquisite, che insieme daranno vita alla “Brevini Power Transmission”. Le aziende del settore dell’idraulica faranno capo a una divisione che si chiamerà Brevini Fluid Power. Infine, è prevista una terza divisione che prenderà il nome di Brevini Services nella quale confluiranno tutte le altre partecipazioni e che avrà la missione di aiutare a crescere il Gruppo, fornendo servizi e know-how. Sopra queste tre divisioni ci sarà la Holding “Brevini Group”. Nel progetto è previsto che la divisione “trasmissioni di potenza” sarà definita entro quest’anno, le altre due entro l’anno prossimo.