Meccanica Plus

Non c’è potenza fluida senza bitERT

C’è uno stretto rapporto tra la componentistica oleoidraulica, pneumatica e meccanica e le nuove tecnologie informatiche ed elettroniche? C’è, e lo si è visto a Milano alla 18a edizione di Fluidtrans Compomac, che si è svolta dal 20 al 23 febbraio 2002. La manifestazione milanese ha tenuto a battesimo poche novità, tuttavia il pubblico ha potuto rendersi conto di quali passi avanti abbia fatto la componentistica in questi ultimi anni. In questa edizione hanno partecipato oltre 800 aziende provenienti da 27 Paesi con presenze dalla Germania, Francia, Gran Bretagna, Usa e Taiwan. La manifestazione è promossa da VNU Business Publications Italia, Assofluid e Assiot con il patrocinio di Aipi, Cetop ed Eurotrans e, secondo gli organizzatori, è stata visitata da 32.000 operatori. La principale tendenza emersa alla fine dei quattro giorni di fiera è proprio l’evoluzione dei componenti. Un’evoluzione nei rendimenti, nell’integrazione dei processi, nel rispetto ambientale, nella miniaturizzazione delle dimensioni. I componenti della potenza fluida adottano, ormai da tempo, ma comunque sempre in evoluzione, sistemi di elaborazione dati, una diagnostica precisa, interfacce informatiche con reti di comunicazione. In quest’ottica l’introduzione della tecnologia bus di campo amplierà ulteriormente l’area di impiego della fluidotecnica e delle trasmissioni meccaniche ed elettriche. Insomma, il futuro ci prospetterà componenti intelligenti in grado di gestire un numero notevole di dati grazie a sensori integrati in grado di migliorare il rilevamento di: pressioni, velocità, numero di giri, potenza e momento torcente. Ecco, qui di seguito, una rassegna dei principali prodotti presenti a quella manifestazione e qualche commento dai protagonisti del mercato.

Elettrovalvole antideflagranti

Asco Joucomatic esponeva una nuova gamma di elettrovalvole antideflagranti progettate in modo che offrano una elevata affidabilità nelle condizioni di impiego più difficili. A tale riguardo in Europa sarà applicata la nuova Direttiva 94/9/EC Atex. Questa direttiva riguarda le apparecchiature e i sistemi di protezione a rischio a causa delle atmosfere potenzialmente esplosive create dalla presenza di gas, vapori, nebbie o polveri infiammabili. Tale direttiva è entrata in vigore su base volontaria nel marzo 1996 e sarà obbligatoria a partire dal 1° luglio 2003. Nei decenni scorsi venivano prevalentemente impiegati solenoidi antideflagranti con il codice di sicurezza “d”. Questo metodo di protezione si basa su una costruzione le cui parti elettriche sono racchiuse in una custodia antideflagrante. Questa custodia assicura che eventuali accensioni all’interno della custodia non vengano trasmesse all’atmosfera esterna alla custodia stessa.
La necessaria forza, lunghezza dei percorsi della fiamma e degli intervalli di sicurezza rendono la custodia relativamente voluminosa, pesante e costosa. La costruzione è sensibile, poiché basta un graffio sul materiale nel percorso della fiamma per causare una situazione di pericolo. La necessità di metodi di protezione più compatti ed economici ma al tempo stesso sicuri e affidabili hanno portato all’uso di solenoidi incapsulati con il codice di sicurezza “m” sulla base della norma Cenelec 50028. Poiché l’incapsulamento compatto ha una superficie non ottimale per la dispersione del calore, la potenza massima e/o la classificazione della temperatura sono limitati. Tuttavia questo non è un problema reale con la bassa potenza raggiungibile oggi. A seconda dell’applicazione, uno svantaggio può essere rappresentato dal cavo integrato che spesso richiede una scatola di giunzione antideflagrante.
Per superare questi aspetti, la protezione “m” è stata associata alla maggiore protezione, che porta il codice di sicurezza “e”. Questa norma (EN 50019) descrive una custodia e un ingresso cavo sicuri. In combinazione con la protezione “m” per la bobina, il risultato è un solenoide con protezione “em”.

Elettronica digitale

La nuova elettronica digitale Atos, presentata in fiera, può eseguire il controllo in anello chiuso di posizione, velocità e/o forza di qualsiasi asse elettroidraulico per le valvole proporzionali con le seguenti caratteristiche: il ciclo di movimento e i parametri idraulici come scala e rampe, sono facilmente settati via software tramite PC o terminale palmare. L’interfacciamento diretto con i trasduttori standard: potenziometrici, magnetofonici, encoder rotativi o lineari. Si sono migliorate le prestazioni: isteresi, tempo di risposta e linearità. È possibile la compensazione delle non-linearità e la regolazione della risposta dinamica. Infine, la diagnostica e la manutenzione sono assistite da computer.

Idraulica e pneumatica

La conferenza stampa Bosch Rexroth, che si è svolta in fiera, ha permesso di dibattere sulle strategie future della società. I prodotti in mostra erano diversi e interessanti: dalla componentistica pneumatica all’oleoidraulica fino ai sistemi robotizzati. In particolare segnaliamo, per quanto riguarda l’oleoidraulica industriale, l’HNC100 un sistema per il controllo assi digitale, completamente programmabile, compatibile con i sistemi bus standard per azionamenti meccanici o elettroidraulici. Inoltre, segnaliamo RexMover un cilindro senza stelo di nuova generazione da utilizzare quando è necessaria una corsa lunga in uno spazio limitato. Il cilindro consente velocità molto elevate, fino a 5 m/s, dovute all’ottimizzazione dei condotti pneumatici. Slitta e pistone sono formati da un unico pezzo, soluzione che garantisce una lunga durata e rigidità del sistema. RexMover può sopportare carichi estremamente elevati, è disponibile in una vasta gamma di diametri e può essere prodotto con lunghezze di corsa rispondenti alle necessità dell’utilizzatore. Il componente è disponibile in quattro diverse versioni.

Distributore a posizione flottante

Bucher Hydraulics metteva sotto i riflettori il distributore modello HDS11 EMC con posizione flottante. La soluzione è stata brevettata con l’impiego di soli due solenoidi. Le principali applicazioni sono nel settore mobile come per esempio: per pale frontali di spazzaneve, macchine movimento terra, macchine per l’edilizia, macchine agricole e caricatori frontali in genere. La caratteristica principale è il circuito parallelo ad azionamento elettrico. Inoltre, il sistema è idoneo per essere montato con altre e diverse sezioni dell’HDS11. La posizione flottante è raggiungibile eccitando entrambi i solenoidi avendo i cursori in posizione neutrale. La pressione massima d’esercizio è di 250 bar; portata 35 l/min; potenza del solenoide è di 48 Watt.