Meccanica Plus

Nel solco della crisiERT

Il mercato italiano delle macchine agricole si presenta ancora in calo nei primi nove mesi del 2014. Il lieve miglioramento nelle vendite di trattrici avutosi negli scorsi mesi di agosto e settembre riduce il passivo da -4,4% registrato nei primi sei mesi a  -2,5%. In calo tutte le altre tipologie di macchine.

Il mercato italiano delle trattrici fa registrare l’ennesimo calo anche nel consuntivo dei primi nove mesi del 2014, ma riduce il suo passivo grazie a un lieve recupero registrato nei mesi di agosto e settembre. Il dato delle immatricolazioni – elaborato dalla Federazione dei costruttori FederUnacoma sulla base delle registrazioni del ministero dei Trasporti – indica infatti una flessione nelle vendite di trattrici pari al 2,5% rispetto ai primi nove mesi del 2013, corrispondente a un totale di 14.430 macchine; ma evidenzia una crescita nel mese di agosto (+7% rispetto all’agosto 2013) e nel mese di settembre (+2,8% rispetto al settembre 2013).

Rispetto al dato del primo semestre, che vedeva un passivo per le trattrici del 4,4%, il dato attuale indica dunque un lieve miglioramento, e proietta l’attenzione verso l’ultima frazione dell’anno nella speranza che emergano segnali di un’inversione di tendenza che possa concretizzarsi con un’effettiva ripresa nel corso del 2015.

Negativo il mercato anche per quanto riguarda: le mietitrebbiatrici, che nei primi nove mesi 2014 segnano un calo del 25,6% (290 unità); le trattrici con pianale di carico (motoagricole), che segnano un passivo del 5% (718 unità); e i rimorchi, che risultano anch’essi in calo (-1,4% a fronte di 7.444 unità vendute).

Al di là del dato medio nazionale, si notano, nel bilancio dei nove mesi presi in esame, andamenti differenti da regione a regione, con una crescita complessiva delle immatricolazioni di trattrici in Emilia Romagna (+5,5%), in Campania (+4,5%) e in Sicilia (+2,4%), e un calo più consistente rispetto alla media nazionale in Veneto (-5%) e nel Lazio (-13,%).

Bene l’export

Allargando un po’ il focus, c’è da notare che in Italia la produzione di macchine agricole cresceva nel 2013, superando la quota di 7,7 miliardi di euro, e si avvicinava ai livelli massimi (8,2 miliardi) raggiunti nel 2008, prima della crisi economica internazionale.

In termini percentuali, la produzione di trattrici, macchine operatrici e attrezzature, nonché componentistica e ricambi per il settore registrava un incremento di 3,3 punti rispetto al 2012, mentre in calo risultava la produzione di macchine per il movimento terra, che con un fatturato di 2,4 miliardi segnava un passivo del 5,5% rispetto all’anno precedente. In termini complessivi, il comparto della meccanizzazione per l’agricoltura e il movimento terra sfiorava quota 10,2 miliardi di euro, con un incremento dell’1% sul totale 2012.

La crescita del fatturato in quel periodo era da attribuire al buon andamento delle esportazioni, che segnavano nel 2013 un incremento complessivo in valore del 5,8%, a conferma di un trend che negli ultimi quattro anni ha visto una progressione costante: +9,4% nel 2010, +12% nel 2011, +7,2% nel 2012).

Nel primo trimestre del 2014 le esportazioni risultano in crescita, con un incremento in valore del 6,2% per le trattrici e del 3,1 per le altre macchine agricole. Una voce passiva, come abbiamo visto,  resta invece quella relativa al mercato nazionale, che non dà segni di ripresa e che – dopo un calo complessivo per le trattrici pari al 30% negli ultimi sei anni – ha chiuso il 2013 con un calo dell’1,7% per le trattrici (corrispondente a 19.017 macchine, il livello più basso in tutta la storia della meccanizzazione dal dopoguerra a oggi), un calo del 16,7% per le trattrici con pianale di carico (motoagricole), e del 5,7% per i rimorchi.