Mercato povero anche nel 2013

Pubblicato il 5 maggio 2014

I dati di consuntivo forniti da FederUnacoma indicano in Italia un calo delle immatricolazioni per  le trattrici, le motoagricole e i rimorchi. In controtendenza le vendite di trattrici in Lombardia, Emilia Romagna e Puglia con incrementi significativi. In crescita le vendite di mietitrebbiatrici. Il presidente dei costruttori, Massimo Goldoni, chiede iniziative politiche di sostegno e attenzione alle nuove filiere agro-energetiche e multifunzionali

Dagli Stati Uniti al Sudamerica, dall’Europa fino all’Estremo Oriente la domanda di macchine agricole è in crescita. I dati di vendita diffusi da Agrievolution – l’associazione che riunisce i costruttori dei maggiori Paesi produttori di macchine agricole – indicano nel 2013 un incremento nelle vendite di trattrici del 9% negli Stati Uniti (200.000 unità), un incremento del 17% in Brasile (65.000 unità), del 2% nell’Europa comunitaria (158.000 macchine), del 2% in Turchia (51.000), del 15% in Giappone (55.000) e del 16% in India, Paese che con 620.000 trattrici assorbite si conferma il primo mercato a livello mondiale.

379dossier-intro-apertura2Il valore totale del mercato delle macchine agricole, a livello mondiale, è stimato in oltre 93 miliardi di euro. Nell’area europea Francia e Germania si impongono sugli altri Paesi con percentuali di crescita superiori rispetto alla media continentale: in Francia le immatricolazioni di trattrici segnano a fine anno un attivo del 10% (42.600 macchine immatricolate) a conferma di un quinquennio formidabile (+46% dal 2010 al 2013); mentre in Germania il mercato chiude a 36.250 macchine, lo stesso quantitativo dello scorso anno, dopo il vistoso incremento (+26%) avutosi nel 2011.

Il quadro italiano

In questo scenario internazionale crescono le esportazioni di macchine italiane, che secondo i dati Istat sul commercio estero segnavano ad ottobre 2013 un incremento complessivo del 5%, che consolida il trend positivo degli ultimi anni (+31% nel periodo 2009-2012); e conseguentemente si incrementa la produzione delle industrie italiane di settore, che dovrebbe raggiungere i 7,7 miliardi di euro complessivi (trattrici, macchinario agricolo e componentistica), avvicinando i livelli produttivi a quelli precedenti la crisi economica del 2008, quando il fatturato di settore si attestava intorno agli 8,2 miliardi di euro.

La quota di fatturato che manca per un pieno recupero dei livelli produttivi ante-crisi è quella relativa al mercato interno che, a differenza di quanto avviene sul mercato internazionale, risulta ancora in fase negativa. Le immatricolazioni di trattrici sono scese nel 2013 a quota 19.017 (-1,7% sul 2012), toccando il livello più basso dal dopoguerra. Al calo delle trattrici si aggiunge quello delle trattrici con pianale di carico (motoagricole), che segnano un passivo del 16,7% in ragione di 946 unità immatricolate, e quello del 5,7% per i rimorchi, che si fermano a 9.704 unità immatricolate.

Il quadro particolare

L’esame dei dati sulle vendite di trattrici per area geografica rivela un andamento positivo – in controtendenza rispetto alla media nazionale – in Regioni agricole importanti come la Lombardia (+8,9%), l’Emilia Romagna (+7,8%) e la Puglia (+16,7%); mentre riscontri negativi, peggiori rispetto alla media nazionale, si hanno in Veneto (-10%), Piemonte (-5,4%) e Campania (-10,4%). “Già da tempo la nostra Federazione sta lavorando in sede politica per promuovere iniziative di sostegno per il settore – spiega Massimo Goldoni, presidente di FederUnacoma – con una piattaforma molto articolata”.

Elena Castello



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