Torna dal 17 al 19 marzo Made in Steel, evento dedicato alla filiera dell’acciaio organizzato da siderweb, che si terrà in Fieramilano Rho nei padiglioni 5-7.
E’ quindi aperta da metà giugno scorso la vendita degli spazi espositivi per la nona edizione della Conference & exhibition dal titolo ‘Renaissance – Here begins the steel rebirth’, a mostrare l’intenzione di favorire la rinascita della siderurgia italiana ed europea. L’obiettivo è consentire agli operatori della filiera dell’acciaio di tornare a incontrarsi in piena sicurezza, dopo il successo dell’edizione 2019 che ha avuto oltre 300 espositori e 16.500 presenze, +12% rispetto al 2017.
“Dopo ogni periodo di buio c’è un momento di rinascita – dice Emanuele Morandi, presidente e ad Made in Steel -: non dobbiamo fermarci, l’acciaio deve guardare al futuro e ripensarsi in chiave più sostenibile. Per questo, Made in Steel si presenta quale nuova piattaforma relazionale: sicura, per tutelare la salute di visitatori ed espositori. E non più focalizzata solo sul prodotto acciaio, ma aperta alla filiera allargata; è strategica infatti la contemporaneità con MADE expo, Lamiera e Transpotec Logitec, tre manifestazioni fieristiche legate al consumo, alla trasformazione, al trasporto e alla logistica dell’acciaio. Perché possa essere la scintilla da cui ripartire nell’anno uno d.c., dopo il Covid. L’anno del rinascimento”.
Con 49,4 milioni di tonnellate di acciaio prodotti nel primo quadrimestre 2020, la siderurgia europea ha perso il -12,5% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, negli ultimi dati World Steel Association. Un tonfo provocato dal generale rallentamento dei settori utilizzatori innescato dalla crisi sanitaria globale. I numeri tuttavia non oscurano l’elevato valore innovativo e tecnologico tuttora detenuto dall’acciaio dell’Unione europea, secondo produttore al mondo, e dell’Italia.
L’output italiano, con 8,2 milioni di tonnellate, è sceso del -21,1% tendenziale nel periodo gennaio-maggio (fonte: Federacciai). Nonostante il rallentamento, nel primo quadrimestre l’Italia si è confermata secondo polo produttivo del vecchio continente, alle spalle solo della Germania.
Nel 2020 si prospetta però un esercizio di perdite per quasi la metà delle imprese del comparto siderurgico, secondo le ultime analisi dell’Ufficio studi di siderweb. “Una situazione sostenibile per un anno ma non nel lungo periodo. Bisognerà quindi lavorare sui conti e sulle efficienze per farsi trovare pronti nel 2021 – secondo gli analisti della community dell’acciaio -, quando dovrebbe arrivare l’auspicato rimbalzo dell’economia e anche della siderurgia”.