I dati preconsuntivo sull’andamento nel 2014 delle tecnologie italiane per il legno e i suoi derivati elaborati dall’Ufficio studi di Acimall, ribadiscono come il settore abbia perso circa il 30 per cento del proprio fatturato negli ultimi sette, interminabili anni. La produzione si è dunque assestata a quota 1.545 milioni di euro, con una leggera crescita rispetto all’anno precedente. Le esportazioni, per quanto punto di forza della nostra industria, perdono il 2 per cento, dato comunque confortante se pensiamo al meno 3,6 del consuntivo 2013 o al meno 8 per cento del 2012. Le importazioni – che, fisiologicamente, rappresentano poco meno di un quarto del mercato italiano – si fermano a 118 milioni di euro, il 17,5 per cento in meno rispetto al 2013. Immobile, per quanto a livelli decisamente importanti, la bilancia commerciale, che l’Ufficio studi di Acimall prevede attestata allo stesso valore del 2013. Incoraggiante il 9,1 per cento di crescita delle vendite sul mercato interno (fu del 2,9 per cento nel 2013) sommatoria degli incentivi governativi agli investimenti (legge Sabatini in primis) e della impossibilità di congelare qualsiasi spesa per troppo tempo, se si vuole mantenere efficiente il proprio parco macchine. Il dato, in controtendenza rispetto al calo dell’import, sembra indicare come il mercato nel 2014 abbia privilegiato le tecnologie ‘made in Italy’.