L’Italia presenta una buona specializzazione distrettuale nei prodotti lapidei e macchinari per la lavorazione delle pietre. Questo è stato possibile grazie allo sviluppo di nanotecnologie, automazione di produzione e impianti sempre più efficienti. Inizia tuttavia a incidere la diffusione di distretti mondiali che basano la propria competitività sul prezzo, utilizzando fattori produttivi di minore qualità e quindi a più basso costo.
Il peso delle esportazioni di macchinari per la lavorazione delle pietre sull’export complessivo di meccanica strumentale italiana non è particolarmente elevato (0,9% nel 2010) e i livelli sono ancora contenuti (613 milioni di euro), tuttavia le prospettive di sviluppo sono positive, date le dinamiche di crescita registrate nel primo semestre del 2011. Si hanno infatti tassi percentuali in aumento in quasi tutti i principali mercati di destinazione, anche in alcuni che nel 2010 avevano fatto registrare una contrazione delle vendite.
Tra i mercati avanzati, è stata molto favorevole la performance registrata in Germania e in Francia, dove l’export cresce rispettivamente del 45% e del 60% nel primo semestre 2011, pur rimanendo su livelli ancora bassi (17,5 e 9 milioni di euro). In ripresa anche le esportazioni negli Stati Uniti, che nei primi sei mesi del 2011 crescono del 54% (-43% nello stesso periodo dello scorso anno), beneficiando di una, seppur modesta, ripresa degli investimenti nel settore delle costruzioni, che nel 2011 dovrebbero crescere del 3% dopo una contrazione del 30% nel biennio 2009-10. Tra le economie industrializzate dell’Asia, da segnalare la performance in Corea del Sud, dove si registra un notevole aumento delle vendite, pur a fronte di livelli ancora bassi.
Risultati ancora più positivi sono quelli dei paesi emergenti, con livelli di vendite che, nella prima parte primo semestre del 2011, ruotano intorno ai 30 mln € in Turchia (30,5 mln €), Cina (29,8 mln €), India (27,5 mln €), seguiti a breve distanza dal Brasile (23,3 mln €). Dinamiche sostenute si registrano anche in mercati importanti quali Polonia, Russia e Arabia Saudita, dove le esportazioni di macchinari raddoppiano, in termini di valori venduti, rispetto al primo semestre del 2010.