Con quattro divisioni dedicate a corsi di differente tipologia, laboratori specialistici (a breve nascerà l’Experience Lab, con una linea di produzione reale sulla quale gli studenti potranno intervenire per fare effettive prove di efficientamento), 4 mila corsi a catalogo, 10 mila partecipanti e 40 milioni di euro di fatturato, SDA Bocconi-School of Management non poteva essere interlocutore più adatto a soddisfare le esigenze di formazione e apprendimento dei soci Anima (Federazione delle associazioni nazionali del’industria meccanica varia ed affine).
E in Bocconi si è svolta l’assemblea invernale della Federazione, nel corso della quale il Dean di SDA Bocconi-School of Managment, Alberto Grando, ha presentato l’accordo di collaborazione con Anima per la crescita continua delle aziende della meccanica attraverso formazione manageriale di livello internazionale.
“L’accordo prevede corsi dedicati alle realtà aziendali associate che rappresentano altrettante eccellenze del manifatturiero italiano” ha affermato il Presidente di Anima Sandro Bonomi. “Eccellenza aziendale ed eccellenza universitaria si incontrano oggi per non separarsi più”.
Inoltre, alla vigilia della chiusura delle consultazioni dei saggi di Confindustria, la meccanica di Anima ha sottoposto un programma in sette punti al nuovo presidente.
– Semplificazione della burocrazia per le imprese: “Raccogliamo in un processo unico di verifica e approvazione le autorizzazioni a procedere per sbloccare gli investimenti, e sono tanti, che le aziende in Italia sono pronte a mettere in campo”.
– Accesso alle risorse economiche e finanziarie disponibili in una logica di competitività e non di assistenzialismo: “Siamo a favore di un rating di settore scritto assieme a istituti di credito, Governo e parti sociali, che costruisca l’identikit delle imprese su cui puntare per favorire gli investimenti in grado di creare occupazione e valore, sociale e per il Paese, nel tempo”.
– Sviluppo diffuso dei processi d’innovazione lungo l’intera filiera produttiva: “Chiediamo vengano detassati gli investimenti in innovazione di prodotto quotidiana, come avviene per la ricerca e sviluppo. Nelle nostre aziende meccaniche, ad esempio, il 10% della forza lavoro è dedicata alla produzione dell’attrezzeria specifica per la lavorazione delle materie prime e per lo sviluppo di impianti e tecnologie ad hoc frutto di commesse e ordinativi. Detassare questi investimenti consente un immediato scatto di competitività delle aziende nei confronti dei competitor esteri”.
– Integrazione stabile della formazione all’interno del ciclo di vita aziendale, con una ‘formazione permanente’: “La crescita delle aziende passa per la crescita delle persone (…). Un processo virtuoso che coniughi scuola e lavoro è necessario per la crescita delle nostre aziende, che rischiano sempre di più di cercare all’estero i talenti che servono all’industria italiana, mentre produce in Italia i talenti che servono all’estero”.
– Potenziamento delle infrastrutture attraverso l’applicazione di un corretto sistema di assegnazione degli appalti, che utilizzi la legge in vigore, troppo raramente applicata: “A questo aggiungiamo la necessità di inserire la presenza di aziende italiane ed europee in percentuale non inferiore al 30% del valore dell’appalto, per promuovere gli investimenti nel nostro Paese e nell’Europa di cui siamo parte integrante”.
– Una politica fiscale allineata alla media europea, che ristabilisca fiducia tra Stato esattore, cittadino e imprese contribuenti: “Aliquote più basse unite a esenzioni per ricerca, innovazione, reinvestimento degli utili, oltre a una lotta efficace contro l’evasione fiscale e il sommerso”.
– Una politica energetica senza più privilegi che consenta di ridurre il divario di costo dell’energia elettrica che oggi paghiamo il 30% più della media europea: “Diventa improrogabile lo sblocco degli impianti di rigassificazione, unito a investimenti diffusi per promuovere il solare termico e le tecnologie ad alta efficienza energetica, che consentono di diminuire la dipendenza delle fonti d’energia dall’estero e riducono al denominatore i bisogni di energia del Paese”.
“Confindustria è un sostegno per le imprese, come ben ci ha dimostrato la Presidente Marcegaglia. Chi ne assumerà la guida dovrà avere la forza di decisioni importanti e di interpretare il nuovo ruolo del sistema imprenditoriale che il contesto nazionale e internazionale impone” ha concluso Bonomi.
Anima: www.anima.it
SDA (Scuola di Direzione Aziendale) Bocconi-School of Managment: www.sdabocconi.it