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Le regole per ripartire (Fase 2): il lavoroERT

Il Governo continua a lavorare sulle regole che dovranno consentire la cosiddetta Fase 2, cioè la riapertura del Paese dopo il lockdown nazionale.  Alcune proposte sono arrivate da uno studio della task force coordinata dal Politecnico di Torino e dagli altri atenei piemontesi: misurazione della temperatura all’ingresso in azienda, compilazione di un diario dei sintomi e dei contatti, barriere di plexiglas tra le scrivanie, lunchbox da consumare in ufficio o all’aperto e, sicuramente, uso di mascherine della tipologia più adeguata a tutelare sé stessi e gli altri. Si dovrà privilegiare l’utilizzo dello smart working e se questo non sarà possibile si dovranno organizzare fasce orarie di lavoro di entrata e uscita per limitare le presenze cita, invece, il Corriere della Sera (20/4/20). Il punto chiave sarà l’utilizzo corretto di metodi semplici ed estendibili a tutte le realtà aziendali: i dispositivi di prevenzione del contagio, in primis le mascherine, la garanzia del distanziamento, l’igiene e la sanificazione dei luoghi. Il Progetto coordinato dal Politecnico, che si chiama ‘Imprese aperte, lavoratori protetti’; il punto chiave è infatti la condivisione e la fiducia reciproca tra lavoratori e imprenditori e la consapevolezza che solo assumendosi ciascuno le proprie responsabilità si è tutti più tutelati. Le linee guida definite nel rapporto saranno applicate in alcune aziende e realtà culturali che si sono già candidate per la sperimentazione, e che saranno seguite dalla task force per garantire misure adatte alla riapertura. Sono già 40 in sole 24 ore le aziende e realtà produttive, culturali e ricreative che si sono candidate a diventare beta-tester del progetto. Foto rottonara da pixabay