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Istat, prezzi alla produzione dell’industria e PILERT

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Secondo i dati diffusi da Istat a luglio 2021, continua la forte crescita dei prezzi alla produzione dell’industria, estesa a quasi i tutti settori e più sostenuta sul mercato interno. Su base annua, i prezzi accelerano ancora (+10,4%, da +9,1% di giugno), spinti dai forti incrementi dei prodotti energetici, della metallurgia e prodotti in metallo e dei prodotti chimici. Vediamo nel dettaglio dati e percentuali. A luglio 2021 i prezzi alla produzione dell’industria aumentano del 2,1% su base mensile e del 10,4% su base annua. Sul mercato interno i prezzi aumentano del 2,5% rispetto a giugno e del 12,3% su base annua. Al netto del comparto energetico, i prezzi registrano un aumento meno marcato sia a livello congiunturale (+0,8%) sia a livello tendenziale (+6,1%). Sul mercato estero i prezzi aumentano su base mensile dell’1,1% (+1,4% area euro, +0,8% area non euro) e registrano un incremento su base annua del 5,6% (+6,5% area euro, +5,0% area non euro). Nel trimestre maggio – luglio 2021, rispetto ai tre mesi precedenti, i prezzi alla produzione dell’industria crescono del 4,0%. La dinamica congiunturale è più sostenuta sul mercato interno (+4,6%) rispetto a quello estero (+2,5%). A luglio 2021, con riferimento al comparto manifatturiero, si rilevano aumenti tendenziali per quasi tutti i settori; i più marcati riguardano coke e prodotti petroliferi raffinati (+29,4% mercato interno, +49,2% area non euro), metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (+17,0% mercato interno, +26,8% area euro, +17,8% area non euro) e prodotti chimici (+10,6% mercato interno, +9,7% area euro). Le uniche flessioni interessano mezzi di trasporto (-0,8% area euro), computer, prodotti di elettronica e ottica (-0,4% mercato interno) e prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-0,1% in entrambe le aree, euro e non euro).

La stima completa dei conti economici trimestrali conferma la crescita sostenuta del Pil dell’economia italiana nel secondo trimestre del 2021 diffusa nella stima preliminare, con aumenti del 2,7% in termini congiunturali e del 17,3% in termini tendenziali.

Il forte recupero dell’attività produttiva riflette un aumento marcato del valore aggiunto sia nell’industria, sia nel terziario. Dal lato della domanda, a sostenere la crescita del Pil sono state le componenti interne dei consumi e degli investimenti il cui contributo è stato di +2,6 e +0,5 punti percentuali, mentre la componente estera ha fornito un apporto di 0,3 punti.