Sono stati presentati i risultati della ricerca, svolta da Fondazione Ucimu con il supporto di Eumetra, incentrata sull’utilizzo degli incentivi di super e iperammortamento da parte delle imprese italiane. Passiamo ai risultati: il 90% degli intervistati, ha dichiarato di essere a conoscenza dei provvedimenti. L’indagine è stata effettuata su un campione di 200 imprese del comparto metalmeccanico italiano. Il 46,5% delle imprese afferma di aver usufruito degli incentivi soprattutto nelle aree geografiche del Nord Ovest, seguito dal Nord Est. Nelle intenzioni di investimento il 51% delle imprese è intenzionata ad acquistare in futuro. Vediamo ora chi non ha utilizzato i provvedimenti. Rispetto al campione intervistato, più della metà delle imprese metalmeccaniche italiane (53,5%) pare non essere stata coinvolta dall’opportunità di rinnovamento del parco macchine e trasformazione degli stabilimenti in chiave digitale. Ad essere escluse da questo processo sono anzitutto le micro imprese e, in generale, le aziende del Sud e Isole. La quota di imprese del Sud e Isole che ha utilizzato gli incentivi è pari a circa il 40%, al di sotto della media totale risultata pari a 46,5%. Cosa dire. Esiste nel nostro Paese una sacca decisamente ampia che non è stata lambita dalla quarta rivoluzione industriale. Il rischio è quello di un allargamento del ‘digital divide’ all’interno del manifatturiero italiano: la fotografia dell’indagine evidenzia aziende sempre più forti, indipendentemente dalla dimensione, e molte aziende ferme sulle posizioni del passato, destinate a uscire dal mercato. All’incontro sono intervenuti Massimo Carboniero, presidente di Ucimu, Marco Calabrò, dirigente Ministero dello sviluppo economico, Vito Marraffa, Tax director studio tributario e societario Deloitte, Renato Mannheimer, Eumetra e Alfredo Mariotti, direttore generale di Ucimu. In collegamento telefonico Dario Galli, viceministro Ministero dello sviluppo economico.