Primo semestre 2019 in calo per i costruttori italiani di macchinari per plastica e gomma nel quadro che emerge dall’elaborazione Amaplast sui dati di commercio estero Istat, con import in contrazione del -17% rispetto allo stesso periodo del 2018, ed export che segna un -5%. Il calo registrato è però attenuato rispetto ai valori di marzo 2019 (import -20%, export -8%), per cui il saldo positivo della bilancia commerciale di comparto torna a segnare un lieve incremento.
Di particolare rilievo, e legato all’indebolimento dell’economia e dell’industria in Germania, il calo del 26% delle forniture di macchine italiane ai trasformatori tedeschi, e la contrazione di un terzo dell’import italiano di tecnologia tedesca. L’associazione di categoria tedesca ha difatti corretto le previsioni per il 2019, verso un fatturato atteso in calo di dieci punti, a causa della crisi del segmento automotive e delle problematiche legate all’immagine della plastica. Preoccupazioni con cui si confrontano anche le stesse aziende italiane del settore.
Guardando alle macro aree geografiche di destinazione, l’Europa resta il primo quadrante di riferimento, pur segnando un calo del 9% nel valore complessivo, che porta a una perdita del -2% nel market share. Risultato determinato soprattutto dalla contrazione delle vendite nei mercati extra-UE dove spicca il crollo della Turchia (-37%), con di contro un lieve miglioramento della Russia (+2%).
La seconda destinazione delle tecnologie italiane è l’area Nafta, che pur scende del -1% rispetto allo scorso anno, con la frenata di Messico (-12%) e Canada (-39%), mentre resta positivo il flusso di vendite verso gli Stati Uniti (+15%). Sottotono le esportazioni in Sudamerica (-6%), anche se i principali mercati di riferimento risultano in recupero: +5% il Brasile, +18% l’Argentina e +12% la Colombia.
Tornano a crescere del +10% le forniture in ambito asiatico, grazie al trend positivo verso Cina (+39%), Tailandia (+55%), Indonesia (+110%) mentre si indebolisce l’India (-1%). Al contrario, il Medio Oriente mostra una certa stagnazione (-1%) e qui pesa il crollo dell’Iran (-83%, le vendite si sono praticamente azzerate) e il rallentamento degli Emirati Arabi Uniti (-12%), non compensati dalla ripresa delle vendite in Arabia Saudita (+15%) e Israele (+94%) e dal picco verso il Qatar (+244%).
Arretra sensibilmente il continente africano nel suo complesso, riflettendo la minore domanda sia dai Paesi della fascia mediterranea (-26% in media) sia da quelli del sub-Sahara (-13%). Bene infine l’Oceania (+27%), grazie all’incremento delle vendite, pur limitate in valore assoluto, nei principali mercati ovvero Australia e Nuova Zelanda.
“Le condizioni attuali dei mercati non sono incoraggianti – afferma quindi in conclusione Dario Previero, presidente Amaplast – ma gli imprenditori del settore ripongono comunque grandi aspettative nel prossimo importante momento di incontro per il comparto, con la mostra K in programma a Düsseldorf, dal 16 al 23 ottobre, che vede una nutrita presenza di espositori italiani”.