Meccanica Plus

Il ruolo delle imprese nella crisi senza fineERT

Daniele Pascucci

Pneumax, dinamica azienda bergamasca fra le più importanti costruttrici di componenti e apparecchiature per l’automazione ad aria compressa, ha organizzato e ospitato il 27 novembre scorso, un interessante incontro dedicato al ruolo delle imprese all’interno della crisi.

Nella sua introduzione, Roberto Bottacini, managing director della società, ha evidenziato le afflizioni che le imprese devono subire in un sistema Paese spesso traballante e molte volte perfino ‘nemico’ a causa di inefficienza, burocrazia, speculazione sulle materie prime, costi energetici eccessivi, carenza di infrastrutture ecc. “Questa crisi è la somma di molte crisi – ha detto Bottacini -. È la crisi della recessione, della disoccupazione e degli effetti sulla vita di tutti i giorni delle persone. Ma è anche la crisi del capitalismo, di un modello economico che per noi non ha alternative, ma che non è affatto esente da difetti”.

Il moderatore, Sebastiano Barisoni, conduttore di ‘Focus economia’, trasmissione di Radio24, ha dato inizialmente la parola a Giulio Sapelli, professore ordinario di economia politica e storia economica all’Università Statale di Milano, il quale ha toccato diversi temi scottanti: la moneta unica europea senza uno Stato unico, il bloccante dominio tedesco sull’Europa, lo spostamento dell’asse geopolitico verso il Pacifico a beneficio di USA e Cina, e altri. “L’industria è la nostra salvezza – ha detto il professore – è puntando su di essa e non sui servizi, sul lavoro e non sulla rendita che potremo uscire dalla crisi. Se c’è l’industria ci sono anche di conseguenza i servizi avanzati. E laddove non arriva il privato ci vuole l’intervento qualificato del pubblico; ricordiamoci che per competere ci vuole cooperazione fra le imprese per creare innovazione organizzata”.

Gianfranco Fabi, giornalista de Il Sole 24Ore, era incaricato di mettere in evidenza i lati positivi della nostra economia: “Siamo pur sempre – ha affermato – una delle nazioni più industrializzate e più ricche del mondo (un recente studio dice che gli italiani sono più ricchi perfino degli svizzeri), le tasse deprimono sì la nostra ricchezza, ma è pur vero che, soprattutto grazie all’export, il nostro Paese ha retto”.

Guido Venturini, direttore generale di Confindustria Bergamo, ha osservato che aziende come la Pneumax siano delle eccellenze per la capacità di mantenere le proprie radici nel territorio e al tempo stesso competere a livello globale. “Il governo – ha aggiunto – non dovrebbe limitarsi a finanziare le cosiddette start-up ma anche iniziative nuove pur se provenienti da aziende storiche”. Al convegno sono intervenuti anche: Gianfranco Bonacina, presidente Cassa Rurale BCC Treviglio; Alfredo Mariotti, segretario generale Federmacchine e direttore generale Ucimu; Sergio Sala, vice presidente Ordine dottori commercialisti ed esperti contabili di Bergamo.