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Fusione nucleare, Enea e hi-tech italiano in GiapponeERT

Grande contributo di tecnologia italiana d’eccellenza con Enea in Giappone per il progetto internazionale di ricerca Broader Approach sulla fusione nucleare. Il reattore sperimentale JT-60SA verrà completato nei prossimi due anni in Giappone, e a Naka, 100 km da Tokyo, è già stato avviato l’assemblaggio del sistema magnetico, cuore del reattore a fusione. Coinvolte nel progetto, Enea e aziende italiane leader nell’alta tecnologia come ASG Superconductors, Walter Tosto, Ocem Energy Technology e Poseico, oltre al Consorzio Icas coordinato da Enea.

Saranno in particolare Made in Italy 9 delle 18 bobine necessarie a realizzare il sistema magnetico superconduttore del JT-60SA, del peso di 16 ton ciascuna, alte 8 m e larghe 4,5. Le bobine sono state realizzate da ASG Superconductors negli stabilimenti genovesi, dove sono state inglobate nelle strutture di contenimento realizzate da Walter Tosto, il tutto supervisionato da Enea. La prima bobina è già in Giappone, la seconda arriverà entro fine gennaio, e tutte e nove i magneti saranno consegnati entro il 2017, per procedere all’assemblaggio del sistema che dovrebbe essere completato nella seconda metà 2018, mentre è previsto per l’anno successivo il primo plasma.

La fornitura di componenti tecnologici avanzati da parte di industrie italiane nei programmi di ricerca internazionale sulla fusione nucleare, Broader Approach e Iter, reattore sperimentale in via di realizzazione in Francia, ha già di molto superato il miliardo di euro. Le attività sulla fusione hanno originato negli ultimi 20 anni oltre 50 brevetti in Italia, con importanti ricadute sulla competitività e lo sviluppo delle industrie nazionali.