Un tessuto polimerico piezoelettrico che genera energia in seguito a deformazioni minime, la caduta di una foglia o il posarsi di un insetto, è stato realizzato dai ricercatori dell’Istituto nanoscienze del Cnr di Lecce.
Realizzato grazie a uno speciale metodo di nanofilatura, a basso costo e scalabile per produzione industriale, sfrutta le proprietà piezoelettriche di alcuni polimeri, detti polivinilidenfluoruri, che producono cariche elettriche ai loro estremi se sollecitati da una forza meccanica, allungati o compressi: il tessuto, flessibile e robusto, genera così energia dai suoi stessi movimenti e vibrazioni, ed è già stato collaudato come sensore di pressione ultrasensibile, ma sono previste svariate applicazioni, ad esempio per dispositivi autoalimentati o nelle interfacce di futuri robot umanoidi, muscoli artificiali, tessuti ingegnerizzati e sensori tattili di precisione, primo passo verso la realizzazione di una pelle artificiale elettronica, ma anche applicazioni nel campo dell’elettronica portatile che si interfaccia con il corpo umano, ad esempio dispositivi di monitoraggio per la salute e il wellness.