RMO 252 – Maggio 2023
Obiettivo, transizione green
I rincari energetici e l’inflazione dovuta anche all’aumento dei tassi di interesse della BCE non hanno intaccato il fatturato totale dell’industria manifatturiera italiana che, come ha rilevato l’Istat, è cresciuto in termini tendenziali. Questo dato positivo è un elemento che pone in sicurezza il percorso di crescita delle aziende che hanno però dinnanzi a sé il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità sia nazionali sia europei. L’Europa ha, infatti, confermato l’obiettivo, entro il 2035, di eliminare tutte le auto diesel e benzina e di rimpiazzarle solo con quelle a zero emissioni (ad esempio elettriche o a idrogeno). Questa rivoluzione green che coinvolge il comparto automotive comporta importanti investimenti, anche in innovazione. Nel novembre scorso, la produzione di auto è aumentata del 14,7% – anche se non regge il confronto con il 2019 – e le Case automobilistiche cercano di adottare nuove soluzioni per la realizzazione di vetture non inquinanti. In Italia parliamo del 4,2% del totale prodotto, una cifra ancora inferiore alla media europea del 20,4%. Il percorso da fare entro il 2035 è ancora molto. Di questo si è parlato anche alla fiera MecSpe di Bologna nel marzo scorso, che ha dedicato uno spazio proprio al tema ‘Transizione energetica e mobilità del futuro’, dove si è discusso delle tecnologie e soluzioni per la nuova mobilità: dai veicoli elettrici a quelli a idrogeno, fino ai biocarburanti. Tutto in una logica di circolarità e di ottimizzazione dell’efficienza energetica. Il dibattito sulle fonti energetiche alternative è arrivato a interessare tutta la supply chain attraverso nuove strade più sostenibili interessando temi quali il reshoring, il remanufacturing e il metal replacement. Gli ultimi dati dell’Osservatorio MecSpe inerenti il secondo quadrimestre dello scorso anno hanno indicato come quattro imprenditori su dieci già reputano la propria azienda green e sostenibile. Le principali misure messe in campo sono l’uso di dispositivi a basso consumo energetico (61%), l’acquisto di macchinari efficienti e di nuova generazione (51%) e l’installazione di impianti di produzione d’energia da fonti rinnovabili (42%).
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