Progettare 432 – Settembre – 2020
La macchina utensile prova a ripartire
Dopo il lungo periodo di lockdown, il settore della macchina utensile italiana prova a ripatire. E lo fa con coraggio. Quel coraggio che gli impone anche la sua posizione tra i leader mondiali nel comparto. L’emergenza pandemica ha sicuramente accelerato quei processi di digitalizzazione già in corso, dando maggiore impulso a tutto ciò che può essere fatto in remoto. Se la manutenzione, anche preventiva, aveva già beneficiato di questa attenzione ora anche, ad esempio, le fasi di collaudo e testing delle macchine sono effettuate attraverso semplici smartphone collegando la fabbrica al cliente magari all’altro capo del mondo. Per contro, il mercato resta asfittico, con le imprese che hanno visto la ripresa della produzione grazie a ordini per la maggior parte incamerati nei mesi pre-pandemia. L’emergenza virale ancora latente o, in alcune parti del mondo, in corso, rende problematiche le trasferte sia commerciali sia per l’assistenza.
In un quadro a tinte in chiarioscuro, un elemento di speranza arriva dallo svolgimento della fiera BiMu nell’ottobre prossimo. Dal 14 al 17 ottobre a fieramilano RHO, infatti, si alza il sipario dell’edizione numero trentadue della biennale italiana della macchina utensile. Sarà una edizione ovviamente non in linea con quelle precedenti, ma interamente all’insegna delle più rigide normative in tema di sicurezza per espositori e visitatori. In un panorama autunnale dove la maggior parte delle manifestazioni fieristiche sono state annullate o trasformate in prodotti virtuali, lo svolgimento di BiMu è un segnale della grande voglia – della necessità – della ripartenza del settore.
Luca Rossi