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Progettare 423 – Giugno/Luglio – 2019

L’avanzata in Italia della robotica intelligente

Entro i prossimi tre anni, quasi nove aziende manifatturiere su dieci in Italia adotteranno robot di seconda generazione, ossia quelli in gradi di sfruttare l’Intelligenza Artificiale. Il dato emerge dall’indagine ‘Advanced Robotics in the Factory of the Future’, condotta da Boston Consulting Group su 1.314 dirigenti di imprese produttive di 12 Stati diversi, tra cui il nostro Paese. Secondo lo studio le imprese italiane sono pronte ad adottare questi sistemi avanzati, che sono in grado di prendere decisioni e compiere azioni autonomamente, ossia di autoadattarsi ai cambiamenti della produzione o delle condizioni ambientali e di lavorare anche in situazioni di rischio. Tecnologie che saranno in grado di automatizzare in maniera profonda l’attività industriale. A questa seconda generazione di robot guarderà l’87% delle imprese italiane, un valore che pone l’Italia al quinto posto al mondo, prima di Giappone (72%), Gran Bretagna (75%) e USA (80%), anche se inferiore a Germania e Francia (92%) e alle capofila Cina (96%) e India (97%). L’arco temporale di tre anni contenuto nell’indagine condotta da Boston Consulting Group non è però così immediato. Se la consapevolezza dell’importanza dei sistemi avanzati di robotica sulla produzione è piuttosto diffusa, infatti, poche imprese hanno pianificato le tappe per affrontare questo cambiamento. Solo un’impresa su dieci (11%) oggi ha già introdotto con successo i robot di nuova generazione nelle fasi produttive e solo il 20% ha stabilito un piano per convertire la produzione nei prossimi 3-5 anni. Le altre sono frenate dall’attuale sistema di sviluppo delle nuove tecnologie, che solo dal 30% sono ritenute mature ed efficaci. Questo cambiamento richiederà una diversa preparazione dei lavoratori, che dovranno essere più orientati verso queste tecnologie.

Luca Rossi