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Progettare 394 – Novembre/Dicembre – 2015

La via italiana alla ecosostenibilità

Anche l’Italia ha una sua via alla green economy. Sono ben 372mila le aziende che dal 2008 ad oggi hanno investito in tecnologie che consentono di ridurre l’impatto ambientale, risparmiando energie e contenere l’emissione di CO2. Il quadro che emerge dal rapporto GreenItaly 2015, il sesto realizzato da Fondazione Symbolia e Unioncamere, fotografa una trasformazione economicoculturale nell’impresa italiana. La green economy non si riduce ovviamente al tema dell’eolico o del fotovoltaico, ma coinvolge tutta quella manifattura che ha saputo rinnovarsi, producendo 102,497 miliardi di euro di valore aggiunto, il 10,3% dell’economia nazionale e 942mila green job. La sostenibilità è un importante driver nel creare lavoro, sia tra le imprese ecoinvestitrici sia tra le altre. Il 14,9% delle assunzioni previste per quest’anno (tradotto in 74.700 posti di lavoro) riguarda green job: una soglia cresciuta di 4 punti percentuali rispetto al 2009. Nell’area aziendaledellaprogettazioneeR&Dsiarriva al67%.Lefigureprofessionalipiùrichiesta vanno dall’installatore di impianti termici a basso impatto all’ingegnere energetico, dal tecnico meccatronico all’ecobrand manager, dall’esperto di acquisti verdi all’esperto di commercializzazione di prodotti riciclati per arrivare allo statistico ambientale e al risk manager. Dal rapportoGreenItaly 2015 emerge anche che l’Italia vanta alcuni primati sul fronte europeo. Aparità di valore prodotto, le nostre aziende utilizzano meno materie prime ed energia, producono meno rifiuti ed emissioni. Nell’utilizzo di energia l’Italia è seconda tra i big player in Europa dietro la Gran Bretagna. L’Italia è il Paese più efficiente in Europa nella riduzione dei rifiuti, leader nel riciclo europeo e secondo nella riduzione delle emissioni in atmosfera tra le cinque grandi economie comunitarie.

Luca Rossi