ITALIA 4.0 – Dicembre 2016
Con l’adozione all’interno della Legge di Stabilità del Piano Nazionale Industria 4.0, l’Italia investirà 13 miliardi di euro nello sviluppo e nell’incentivazione delle nuove tecnologie abilitanti. A tanto ammonta l’impegno pubblico del Governo per sostenere la quarta rivoluzione industriale e arriva dopo quelli di altre grandi economie mondiali, come Stati Uniti, Canada, Francia, Regno Unito, Svezia, Cina, India e Giappone. Ma con una dotazione più ricca. Roma destinerà all’Industria 4.0 più risorse del mezzo miliardo di dollari stanziato da Washington, dei 10 miliardi di euro del piano ‘Industrie du futur’ di Parigi e del miliardo in approvazione a Berlino. Gli obiettivi del Piano hanno come traguardo il 2020 e scommettono su un aumento di 10 miliardi degli investimenti privati in innovazione nel solo 2017 (da 80 miliardi a 90 miliardi), 11,3 miliardi di spesa privata in più nel triennio per la ricerca e lo sviluppo e, sempre nello stesso periodo, un incremento di 2,6 miliardi dei finanziamenti privati, specie nella fase early stage. Inoltre l’Italia punta a dotarsi di 200 mila studenti universitari e 3.000 manager specializzati nei settori della quarta rivoluzione industriale, di circa 1.400 dottorati di ricerca sull’argomento (sui 5.000 complessivi) e di Competence Center nazionali. Ma non basta il Piano Nazionale Industria 4.0. Anzi, deve essere visto come un punto di partenza. Il nostro Paese è infatti ancora indietro nell’adozione di infrastrutture, come l’implementazione ad esempio della Banda Larga, e la Pubblica Amministrazione sta lentamente adeguandosi. E se prima che una rivoluzione tecnologica questa sarà una rivoluzione culturale, allora occorre necessariamente scommettere sulle competenze, puntare sulla formazione in un’ottica di Lavoro 4.0. Insomma, la strada da percorrere è ancora lunga ma possiamo dire che, forse, il nostro Paese ha intrapreso la direzione giusta per arrivare finalmente a fare Sistema.
Luca Rossi