RMO 246 – Settembre 2022
Il settore cresce nei numeri, aumentano le incertezze
Lo scorso anno per la macchina utensile è stato decisamente positivo, con incrementi a doppia cifra per tutti gli indicatori economici, e le previsioni indicano che quello in corso proseguirà sul trend di crescita simile: la produzione dovrebbe segnare un nuovo record assoluto nella storia dell’industria italiana di settore, il consumo dovrebbe crescere trainando le consegne dei costruttori sul mercato domestico che otterranno un nuovo primato, l’export dovrebbe aumentare e tornare sui livelli di quattro anni fa. Le analisi del Centro Studi di Ucimu tracciano quindi uno scenario estremamente positivo per l’industria italiana del comparto. Ma, come ha indicato Barbara Colombo, presidente di Ucimu, la situazione attuale è paradossale: i costruttori italiani hanno in casa ordinativi come mai prima d’ora ma riescono a produrre solo una parte delle commesse raccolte tra la fine dello scorso anno e questo primo semestre. Se la scarsità e il rincaro delle materie prime sono una problematica che sta gradualmente risolvendosi, nei mesi a venire il timore è quello di continuare nelle difficoltà nel reperire componenti elettroniche. A questo si aggiunge il fenomeno dell’incremento vertiginoso del costo dell’energia, che a sua volta alimenta l’inflazione e impatta direttamente sui costi di produzione a monte e a valle della filiera. Il rischio che si staglia all’orizzonte è quello del blocco delle attività manifatturiere nell’autunno se il Governo non metterà in campo nuove fonti di approvvigionamento energetico e ne limita la corsa dei prezzi. A questo quadro preoccupante di prospettiva nel brevissimo periodo, si aggiunge l’incertezza che avvolge il settore automotive e il suo poderoso indotto, alle prese con la trasformazione della trazione da motori endotermici a elettrici, dovuto all’obiettivo estremamente ambizioso e temerario dell’UE entro il 2035.
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@lurossi_71