Il PIL dell’economia lombarda è previsto in discesa del -10,2% per il 2020 nei dati dell’ultimo booklet Assolombarda (pubblicati su genioeimpresa.it), nel quadro di una flessione corrispondente del PIL a livello nazionale del -9,6%. Calo 2020 a fronte però di un consistente rimbalzo del PIL lombardo nel 2021, a +6,9%, contro il +6,2% previsto per il dato nazionale.
Secondo dati Istat, la produzione industriale italiana è tornata già ai livelli precedenti la pandemia, segnando un +0,4% rispetto a gennaio 2020 e con una ripresa più rapida se confrontata ai maggiori competitor europei, a dimostrazione della dinamicità del manifatturiero italiano. Grazie alla ripresa del settore, la perdita a fine anno dovrebbe quindi essere più contenuta per le province di Lodi (-1,4%), Monza e Brianza (-2,4%) e Pavia (-3,6%), mentre Milano, con un -5,1%, risentirà maggiormente della lenta ripresa dei servizi.
Il rapido aumento dei contagi da ottobre rende infine incerto proprio il panorama dei servizi, che potrebbero subire un ulteriore calo. Nel complesso, a fine 2021 le perdite cumulate di PIL dell’Italia e della Lombardia saranno allineate intorno al -4%.
Gli indicatori soft, necessari per monitorare l’andamento dell’attività produttiva, sono in sensibile ripresa e si avvicinano ai livelli precedenti la pandemia: i consumi elettrici in Lombardia a settembre sono stati del -3,6% inferiori ai valori dello scorso anno, così come il traffico dei veicoli pesanti sulle tangenziali milanesi, inferiore solo del -2% nella prima metà di ottobre. In controtendenza i dati in riferimento agli ingressi in area B a Milano (-28% a settembre), il traffico dei veicoli leggeri sulle tangenziali (-14% nelle prime due settimane di ottobre) e la mobilità delle persone per motivi di lavoro (-22% in Lombardia al 15 ottobre), ancora molto al di sotto del pre-covid per effetto dell’intenso ricorso allo smart working da parte delle imprese del territorio.
Per quanto concerne infine il mercato del lavoro, secondo Burning Glass-Crisp, tra luglio e settembre 2020 in Lombardia gli annunci di lavoro pubblicati sul web risultano del -4% inferiori rispetto al 2019, dato rassicurante dopo il -34% registrato nel secondo trimestre più duramente colpito dal lockdown e il -14% dei primi tre mesi del 2020. Importante l’andamento degli annunci in sanità e assistenza sociale, che registrano variazioni tendenziali positive del +70%, riflettendo così la domanda di lavoro crescente per far fronte all’epidemia. A conferma dell’impatto di quest’ultima sul mercato del lavoro, i volumi ingenti della Cassa Integrazione: 42 milioni di ore autorizzate nel solo mese di settembre in Lombardia, per un totale di 156 milioni di ore nel terzo trimestre, di cui 73 milioni a Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia.