Nel 2021 Marzocchi Pompe ha registrato ricavi netti totali per 40,5 milioni di euro, in crescita del +18,7% sul 2020 ma anche del +3,5% sul 2019, in era pre-Covid (39,2 milioni).
Il secondo semestre 2021 ha in particolare confermato la ripresa iniziata nella prima metà dell’anno, con ricavi in ulteriore aumento del +3,4% sui primi sei mesi 2021, toccando quota 20,6 milioni di euro, i più alti prodotti dal Gruppo dal secondo semestre del 2018. La ripresa delle vendite è stata in particolare trainata dal comparto Core business, cresciuto del +33,5% a quota 32 milioni (79% del totale vendite), dove nel secondo semestre si è registrato rispettivamente un +4,8% rispetto al primo semestre 2021 ed un +15,2% rispetto al secondo semestre 2019. Hanno invece subito un rallentamento i ricavi Automotive (8,6 milioni, -16%), essenzialmente riconducibile alla chip shortage verificatasi a livello mondiale, con un calo dell’1,8% rispetto al primo semestre 2021 e del 4,6% rispetto al secondo semestre 2019.
La quota di export si è attestata al 72,8%, in lieve calo rispetto al 75,1% del 2019, soprattutto in ragione della ripresa del mercato interno, salito del 13% rispetto al 2019. Si è infine ulteriormente ridotta la posizione finanziaria netta, a 8,1 milioni di euro, in calo del 4% rispetto al primo semestre 2021 (8,5 milioni) e del 12,3% confrontata al 2020 (9,3 milioni), a dimostrazione della solidità patrimoniale e finanziaria del Gruppo specializzato in pompe e motori a ingranaggi a elevate prestazioni.
“Registriamo con grande soddisfazione gli eccellenti risultati commerciali e finanziari conseguiti nel 2021, anno che segna per Marzocchi Pompe il definitivo superamento dei livelli pre-Covid – ha commentato Gabriele Bonfiglioli, amministratore delegato di Marzocchi Pompe -. Ciò è avvenuto grazie al significativo incremento dei ricavi del nostro Core business, da sempre il fulcro della nostra strategia di sviluppo, a conferma della bontà delle linee guida del nostro Piano Industriale. Tale risultato è stato peraltro raggiunto nonostante il difficile contesto del settore Automotive, ai minimi dal 2018, come conseguenza della chip shortage a livello mondiale che l’anno scorso ha colpito l’intera filiera, a dimostrazione di come anche questo comparto, per il nostro Gruppo, mantenga significative potenzialità di crescita per gli anni a venire”.
“Va sottolineato, ancora una volta – prosegue l’ad -, l’ulteriore miglioramento della Posizione Finanziaria Netta, a conferma della capacità del Gruppo di generare cassa; ciò è avvenuto anche in una fase di crescita del capitale circolante conseguente all’aumento dei ricavi, che ha richiesto un incremento delle scorte, fondamentali al fine di evitare rischi di interruzione della filiera produttiva in un contesto globale di difficoltà logistiche e di approvvigionamento dei materiali. Ciò che ha reso possibile tutto questo sono i nostri fattori distintivi: approccio ‘make’, prodotti innovativi e a elevato livello tecnologico, grande flessibilità e attenzione alla soddisfazione del cliente, tutti punti di forza sui quali continueremo ad investire anche in futuro”.