Grazie alla fabbricazione additiva e al know-how del Gruppo CRP, Kepler Motors porta su strada i portamozzi in fusione di titanio, elementi fondamentali per concorrere alla realizzazione di una ipercar capace di passare da 0 a 100 km/h in meno di 2,5 secondi. La Motion non è una semplice supercar, ma appunto una ‘ipercar’. Kepler Motors produrrà solo 50 esemplari della Motion, ciascuno dei quali assemblato a mano. Quel che rende così straordinaria e unica questa vettura è l’innovativo approccio ingegneristico. Invece che procedere all’adattamento di soluzioni preesistenti su altre vetture ‘superprestazionali’, i progettisti e gli esperti di aerodinamica di Kepler hanno analizzato ogni singolo componente e materiale destinato all’ipercar con l’intento di ottenere il massimo delle prestazioni. Già dalle primissime fasi della progettazione, il team ingegneristico aveva previsto di impiegare il processo di fabbricazione additiva per i pezzi prodotti su piccola scala e destinati alle esclusive ipercar della Kepler Motors. Il team si è però presto reso conto che la fabbricazione additiva poteva essere utilizzata anche per produrre con stampa tridimensionale i modelli da utilizzare nel processo di fusione a cera persa. Questa possibilità ha immediatamente portato il team di progettazione a riesaminare e ridisegnare le parti senza i vincoli imposti dal processo di produzione tradizionale. Il ricorso alla fabbricazione additiva avrebbe consentito la creazione di portamozzi in fusione di titanio. Kepler Motors aveva bisogno di specialisti con esperienza nel mondo della Formula 1 e competenze avanzate nel campo della tecnologia della fabbricazione additiva che potessero supportarla nella realizzazione dei portamozzi in fusione di titanio. Il team Kepler si è presto reso conto che il Gruppo CRP era un fornitore capace di disporre delle caratteristiche ricercate. Grazie alla collaborazione con il Gruppo CRP, Kepler Motors ha potuto beneficiare di una rete di aziende capaci di offrire una soluzione su misura. Due specifiche divisioni del Gruppo CRP sono state integrate al team di progetto: CRP USA e CRP Meccanica. Forte dell’esperienza maturata nel mondo della Formula 1 e del proprio know-how nel campo della fabbricazione additiva, CRP USA ha assicurato il coordinamento del progetto tra Kepler, le varie divisioni appartenenti al Gruppo CRP e i progettisti. CRP Meccanica è stata selezionata per mettere al servizio del progetto la sua esperienza nella progettazione dei portamozzi, oltre che gestire il processo di ‘rapid casting’ e la realizzazione dei componenti in meccanica di precisione.