Nel commentare i contenuti del DL che interviene sui prezzi delle fatture di energia elettrica e gas non nasconde la propria delusione Fabio Zanardi, presidente di Assofond, associazione di Confindustria che rappresenta le fonderie italiane, settore altamente energivoro drasticamente impattato dal caro energia.
“Il Decreto-Legge approvato sul finire della scorsa settimana dal Consiglio dei Ministri non risponde in alcun modo alle necessità delle fonderie italiane – afferma Zanardi – e non accoglie minimamente le proposte che abbiamo avanzato negli scorsi giorni. Inconcepibile la decisione di utilizzare il credito d’imposta per fronteggiare l’emergenza. Il meccanismo non risolve i seri problemi di liquidità che sta fronteggiando il settore, e ci costringe ad applicare prezzi a valle che, oltre a metterci fuori mercato rispetto alla concorrenza europea, contribuiranno a una rapida escalation di una già galoppante inflazione”.
Secondo il presidente Assofond, entro pochi mesi si vedranno non poche aziende portare i libri in tribunale, vantando crediti ingenti da parte dello Stato derivanti dagli investimenti 4.0 e da quest’ultimo ulteriore provvedimento palliativo, senza rendersi conto che per beneficiare di tali misure le aziende devono essere messe in condizione di generare margini operativi adeguati.
Il comparto delle fonderie in Italia genera oltre 6 miliardi di fatturato, impiega 30.000 persone e ha già investito ingenti capitali per la sostenibilità ambientale negli ultimi decenni, trovandosi in una posizione di avanguardia nel percorso di decarbonizzazione rispetto ai vicini concorrenti europei.
“Ci lascia senza parole anche il fatto che nulla sia stato stanziato per calmierare il costo del gas – aggiunge infine Zanardi -. Senza una immediata correzione di rotta l’intera manifattura del nostro Paese rischia di essere spazzata via in brevissimo tempo”.