UI_Giugno_2018

uno scambio virtuoso fra miglioramento del benessere e del reddito dei lavorato- ri e una maggiore efficienza produttiva dell’impresa. Il quadro della situazione Negli ultimi due anni le prestazioni of- ferte dalle aziende, in modo volontario e non, si sono moltiplicate sia in termi- ni di contenuti sia di ambiti d’interven- to (Rapporto sul Welfare aziendale - 1° Rapporto Censis-Eudaimon 2018). In particolare si orientano all’Area della persona: previdenza complementare, servizi e prestazioni legati alla sfera del- la salute e del benessere (dalle assicura- zioni per infortunio, per malattia, alle polizze vita, al supporto psicologico, pa- lestra, spazi benessere ecc.); iniziative di supporto al reddito o cost-saving (dalla mensa ai buoni pasto, alle convenzio- ni di acquisto, sino ai prestiti, finanzia- menti e aiuti per il mutuo); iniziative time-saving (dal supporto nelle attività quotidiane, alla mensa, ai trasporti casa- lavoro, eventi culturali e ricreativi, gite ecc.). Una seconda area riguarda la fami- glia: servizi e prestazioni per il care dei propri familiari, per i figli (dall’asilo nido ai rimborsi spese scolastiche e sanitarie, alle borse di studio, al campus estivi, alle consulenze pediatriche e pedagogiche, alle iniziative di sostegno alla genitoria- lità ecc.), i familiari anziani e non auto- sufficienti (dai soggiorni presso strutture residenziali alle prestazioni domiciliari, al supporto psicologico ecc.) o più in ge- nerale iniziative relative alla sfera del- la salute (rimborsi spese per le cure dei familiari), oltre che quelle di supporto al reddito (prestiti, finanziamenti ecc.). Si aggiungono strumenti orizzontali quali il work life balance (iniziative che conciliano la vita privata del singolo di- pendente con il lavoro) e i servizi di sup- porto al reddito (convenzioni e gruppi di acquisto, buoni acquisto ecc.). I dati recenti confermano che il welfare aziendale è conosciuto in modo appro- fondito solo da una minoranza in par- ticolare dirigenti, laureati e dipendenti con redditi elevati. Ha poca familiarità chi ha studiato poco (il 47% di quelli con la licenza media) o ha redditi bas- si (44,6%) oppure è un genitore single (40,3%). Tra le prestazioni più richieste ci sono quelle relative alla sanità (indi- cate dal 53,8% degli occupati); alla pre- videnza integrativa (33,3%); poi i buoni pasto e la mensa aziendale (31,5%); il trasporto da casa al lavoro (ad esempio, l’abbonamento per i trasporti pubblici, 23,9%); i buoni acquisto e le convenzioni con negozi (21,3%); l’asilo nido i centri vacanze, i rimborsi per le spese scola- stiche dei figli (20,5%). I più favorevoli a trasformare in prestazioni di welfare eventuali quote premiali della retri- buzione risultano i dirigenti e quadri (73,6%), i lavoratori con figli fino a tre Corporate welfare better than a wage increase? The possibility of corporate welfare, according to a recent Censis-Eudamoin research, is growing in Italy. The analysis indicates that over half of the employees (58.7%) prefers corporate welfare to an increase in wages: the Budget Law 2018 established 520 million euros for this fund. In addition to making available services linked to a series of needs not adequately covered by public welfare, that provided by the company is increasingly seen as an instrument able to foster a virtuous exchange between improvement of workers’ well-being and income and greater productive efficiency of the company. In the last two years the benefits offered by companies, voluntarily and not, have multiplied both in terms of contents and areas of intervention (Corporate Welfare report - 1st Censis-Eudaimon 2018 Report). In particular, these benefits focus on the individual and the family. During the bargaining of supplementary and corporate welfare measures, the benefits and services that have been negotiated the most are three: first, company services and agreements in 70% of the contracts signed; secondly, supplementary funds in 42% of the contracts signed; and finally an ‘improvement of the legislative and regulatory provisions’ concerning individual and family support activities, at a rate of 27% of the contracts signed. On the basis of the data on the collective agreements filed electronically through the Ministry of Labour, it emerges that there are 8,363 active contracts of which 6,985 are companies and 1,378 are territorial: 78.3% of them intend to achieve productivity targets, 57.9% profitability, 46.9% quality, 41.2% intend to implement corporate welfare measures and 14.8% intend to create a participation plan. giugno 2018 59

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