UI_Giugno_2018

i mezzi di comunicazione confermano con forza che il Social Credit System non è considerato semplicemente un modo per valutare l’affidabilità finanziaria. Piut- tosto, viene presentato come un futuro toccasana per gli attuali problemi sociali e di governance della Cina e intende ri- solvere una serie eterogenea di questioni di vecchia data tra cui, ma non solo, me- todi insufficienti per valutare l’affidabili- tà creditizia dei partecipanti al mercato, la corruzione, la frode e questioni relative alla tutela dei consumatori. Attraverso il Social Credit System verranno fornite ai consumatori informazioni ‘autorevoli’ e ‘affidabili’ su merci, produttori e aziende. Il governo è convinto che attraverso la sorveglianze ed un sistema di incentivi e punizioni potrà orientare il comporta- mento dei cittadini. Al centro del Social Credit System infatti c’è la punizione dei malfattori e la ricompensa dei cittadi- ni modello. Già oggi, durante la fase di test a base volontaria, le persone ritenu- te ‘inaffidabili’ non possono acquistare biglietti per voli o treni ad alta velocità o mandare i propri figli a scuole priva- te, ad esempio. Vergognarsi attraverso l’ampia pubblicazione di nomi, foto, numeri di documenti identificativi perso- nali e in alcuni casi anche gli indirizzi di casa delle persone presenti nella lista ne- ra è parte integrante di questo sistema. Così anche il contrario. Un sistema necessario La crescente delega dei compiti di audi- ting di conformità ai sistemi informativi e ai sensori digitali è alla base di gran parte della visione del Social Credit System e va di pari passo con il progetto del governo cinese di monitoraggio tecnologico basa- to sui big data che fornisca misure ogget- tive e inconfutabili della realtà. La Cina ha da tempo alti livelli di sorve- glianza, dalle onnipresenti telecamere a circuito chiuso nelle sue grandi città al monitoraggio di gran parte delle comu- nicazioni online dei suoi cittadini. Ma tali sforzi si sono moltiplicati con l’introdu- zione di nuove tecnologie come il rico- noscimento facciale e l’intelligenza arti- ficiale che ha reso molto più semplice la scomposizione di grandi quantità di dati. Allo stato attuale, la resistenza dal basso verso l’alto all’iniziativa politica sembra improbabile: molte persone sembrano essere d’accordo sul fatto che ci sia biso- gno di maggiore responsabilità e fiducia nella società cinese. Né i partiti, né i me- dia privati mettono in discussione fon- damentalmente la necessità del Social Credit System. Probabilmente i cittadini devono ancora capire realmente cosa sia e quali implicazioni possa avere nel- la loro vita quotidiana. È certo che più le valutazioni assumeranno conseguenze significative nella vita quotidiana e negli affari, più i cittadini e le imprese faranno richieste di chiarimento sugli standard di valutazione applicati e i criteri utilizzati per calcolare i credit score. Inoltre, ali- mentato in parte dalla diffusione delle frodi su internet e dal furto di informazioni personali, il richiamo alla privacy, seb- bene al momento poco consistente, potrebbe diven- tare una grande sfida per i titani informatici cinesi e, infine, per le aspira- zioni cyber-autoritarie dello stesso governo cinese. @simonapolitini giugno 2018 49

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