Speciale_Ipack_Ima_2022

Speciale Anteprima ipack-ima 19 specializzata in tecnologia per la tappatura con sede a Canelli, culla dello spumante, è oggi una multinazionale globale che anno- vera tra i propri clienti i più importanti player mondiali del beverage. “Tornare in fiera per noi è un’opportunità importante per mostrare le ultime novità dal vivo - racconta Federico Zannier, oggi general manager di Unimac Gherri, una controllata, ma direttore com- merciale del Gruppo fino a pochi mesi fa -. La realtà, finalmente, non è più solo virtuale. Gli eventi online hanno cambiato il modo di concepire la presentazione di prodotti nuovi, ma ci piacerà tornare alle origini, toccando l’acciaio dei nostri prodotti e mostrando dal vivo le loro migliori caratteristiche. Vogliamo presentare la nostra capacità di integrazione delle diverse attività del gruppo, per offrire un servizio al cliente, che sia completo e svi- luppato con modalità operative al passo coi tempi. Penso a Industria 4.0, a sistemi con un grado di automazione elevato, alla pos- sibilità di gestire la flessibilità, che è sempre più richiesta, introducendo più automazione, robotica, rilevamento ed utilizzo dei dati per il miglioramento delle performance. A questo aggiungiamo la nostra capacità di essere vicini al cliente, ad esempio nel supportare la selezione dell’applicazione e del processo più adatto al prodotto in lavorazione. Il tutto nell’ottica di mettere a fattor comune le com- petenze che abbiamo a livello di gruppo, sia nella fabbricazione dei tappi, che nell’appli- cazione, con l’obiettivo di offrire, non solo una macchina, ma un servizio completo. Ad esempio, piccole variazioni ambientali, possono determinare dei cambiamenti nel- la performance di tappatura. Ma noi di Arol possiamo dire al cliente che, qualora doves- se esserci questo tipo di variazione, daremo tutto il supporto necessario con i nostri im- pianti e la nostra esperienza, nel risolvere il problema“. Dalla digitalizzazione ai servizi a valore ag- giunto, si passa alla sostenibilità, che fa parte della citata capacità di supportare il cliente in tutte le fasi della produzione, dove la tecno- logia è sempre al centro, ma con uno sguar- do che spazia dal servizio, alla soluzione, alla riduzione dell’impatto ambientale. “Un esempio emblematico che voglio citare è la legislazione - prosegue Zannier -: pensiamo al nuovo tethered cap, il tappo che rimane attaccato alla bottiglia e per legge tra qual- che anno sarà obbligatorio in tutta Europa. All’inizio c’è stato il panico tra i produttori di bevande: il nostro ruolo è stato proprio quello di trovare la soluzione, anche per gli impianti esistenti. Lo stesso si dica per la riduzione dell’impatto ambientale, con tappi sempre più leggeri, sempre più sottili, che oggi signi- ficano 0,6 g – 0,8 g. Il nostro focus è quin- di quello di ottimizzare l’impatto sulle linee, proponendo impianti che riescano a rilevare le condizioni in cui il prodotto viene gestito, come le condizioni ambientali, la velocità, i materiali. Questo è un tema importante, su cui daremo supporto anche sul campo, nella categorizzazione dei materiali e nella loro gestione all’interno dell’impianto. In Arol, parliamo di sostenibilità da tempo. In passa- to infatti si chiamava ‘riduzione costi’. Il fatto di avere delle bottiglie e dei tappi più legge- ri è un tema centrale da sempre. Qualche anno fa la bottiglia da mezzo litro di un soft drink pesava quasi 30 g, oggi siamo attor- no ai 15 g ed i tappi vanno di conseguenza. Quindi, la riduzione del materiale è un tema che ci portiamo dietro da anni: è un’evolu- zione continua che oggi chiamiamo con un nome diverso. Quello che forse è nuovo, è la rapidità con cui questi cambiamenti avven- gono e soprattutto il loro impatto mediatico. In questi anni, abbiamo vissuto un’esplosio- ne della vendita di linee lattine e linee ve- tro, come se il vetro e le lattine avessero un impatto ambientale inferiore al PET. Non è così. Tutto ruota attorno al comportamento: a livello di impatto ambientale, non c’è nulla di paragonabile al riciclo del PET, nemmeno il vetro o l’alluminio riciclato. Il tema della co- municazione ha influenzato molto i consumi e di conseguenza le tecnologie. In questo contesto, flessibilità e rapidità di adattamen- to sono fondamentali, per noi e per le nostre macchine”. Del tema della sostenibilità il Gruppo Arol se ne occupa da anni, e oggi è all’avanguardia nel supportare i clienti anche nel rispetto delle normative imposte dalle legislazioni nazionali ed europee.

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