Speciale IPACK-IMA
Da un punto di vista geografico e fino al 2020, l’Europa conferma la propria posi- zione sul mercato, responsabile del 50% della produzione mondiale. In Europa, il 60% della produzione di macchinari per l’imballaggio proviene dall’Italia e dalla Germania. Il Nord America dovrebbe sperimentare una crescita sostanziale per tutto il periodo di previsione, rappre- sentando una quota chiave del mercato complessivo. L’alta crescita di questa regione può essere attribuita alla pre- senza di un gran numero di giocatori che operano nel mercato. D’altro canto, l’area asiatica e del Pacifico dovrebbero registrare una crescita significativa nel prossimo futuro, grazie al crescente numero di investimenti e alla crescente domanda di macchine per l’imballaggio in vari settori. L’analisi dei dati Secondo i dati pre-consuntivi del Centro Studi di Ucima (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il confezionamento e l’imballaggio), il set- tore ha chiuso un nuovo anno in cresci- ta. Il fatturato dell’industria italiana dei costruttori di macchine per il packaging ha raggiunto a fine anno 2017 oltre i 7 miliardi di euro, in crescita di circa il 6,7% rispetto al 2016. A contribui- re al raggiungimento di questo nuovo traguardo, sia il mercato italiano sia i mercati internazionali. L’export continua a rappresentare la chiave strategica del settore: nei dodici mesi del 2017 le vendite oltre confine hanno generato un fatturato di 5,6 miliardi di euro, in crescita del 6,3% sull’anno precedente e pari all’80% del giro d’affari tota- le. Secondo gli ultimi dati disaggregati disponibili e relativi ai primi otto mesi dell’anno, tutte le aree geografiche regi- strano performance positive. La sola eccezione è rappresentata dal continen- te africano che, nel complesso, registra un decremento del -6,2%.Nel dettaglio, l’area dove si registrano le performance migliori è l’Europa extra UE: +14,6%, con la Federazione Russa che cresce del 25%, mentre la Turchia decresce di due punti percentuali. Segue il Centro- Sud America (+17,7%), con il Messico in crescita del +33,6% e il Brasile che inverte la tendenza facendo registra- re un +17%. Al terzo posto si pone il Nord America con un +12,1%. Gli Stati Uniti, con oltre 300 milioni di euro e un +6,2%, si confermano il primo mercato di sbocco per le tecnologie italiane. Ottimo anche l’andamento dell’ Unio- ne Europea (+9,5%), con Francia e Germania che crescono rispettivamente del +7,8 e del +5,8% e che si conferma prima area di export in valore. Asia e Medio Oriente , seconda destinazione delle tecnologie Made in Italy, cresco- no infine del +3,9%, con Cina e India entrambe oltre il 25% d’incremento. Anche l’Italia registra per il secondo anno consecutivo performance da pri- mato. Dopo il +9,8% registrato a fine 2016, quest’anno dovrebbe chiudersi con un ulteriore +8,2%, a 1,4 miliardi di euro. “È certamente in parte merito del piano Industry 4.0 che ha favorito l’ado- zione delle più innovative tecnologie pro- poste dalle nostre aziende da parte della clientela italiana” dichiara il presidente di Ucima, Enrico Aureli, “ma anche della ripresa del mercato”. Secondo i dati pre- visionali del Centro Studi Ucima, infatti, l’Italia dovrebbe crescere del +4% in media annua fino al 2019. Si prevede inoltre nel 2018 un ulteriore rafforzamen- to della nostra penetrazione internazio- nale con una crescita media del +5%. Nota: I dati sono stati forniti dal Centro Studi di Ucima e da Transparency Market Research grazie a Trace Software International 19 Speciale IPACK-IMA e PLAST Foto tratta da pixabay.com Foto tratta da pixabay.com
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