MecSpe 2024_RIVISTA WEB

nia (217 milioni, con un aumento dell’8,8%); Cina (163 milioni e una crescita del 34%), Francia (138 milioni con un +32,1%), Polo- nia (128 milioni e un aumento del 14,7%). Le consegne dei costruttori italiani sul mer- cato interno sono risultate invece in leggera contrazione, fermandosi a 3.735 milioni di euro ossia il 2% in meno rispetto al 2022. Consegne e importazioni - queste ultime in calo del 4,5% a 2.385 milioni di euro - han- no risentito della riduzione, seppur mini- ma, del consumo sceso del 3%, arrivando a quota 6.120 milioni di euro. “Sebbene siano evidenti i segnali di rallentamento, il 2023 dei costruttori italiani chiude ancora con segno positivo - ha commentato Bar- bara Colombo, presidente di Ucimu -. La produzione Made in Italy di settore cresce ancora mettendo a segno un nuovo re- cord grazie ai buoni riscontri che le azien- de hanno ottenuto oltreconfine”. Questo grazie alla capacità delle imprese italiane di aver saputo riorientare la propria offerta verso aree dove la domanda è più vivace, vale a dire i mercati esteri. “Scongiurato il rischio recessione degli Stati Uniti, a fronte dell’instabilità geopolitica che ci troviamo a fronteggiare oggi, le imprese italiane sono anzitutto impegnate nel presidio dei merca- ti tradizionali - ha continuato il presidente -: oltre agli USA, quello dei Paesi di Area UE dove, tra l’altro, speriamo nella ripresa della Germania che è, da sempre, partner di pri- mo ordine per la meccanica italiana”. Sul fronte italiano la disponibilità ad investi- re degli utilizzatori locali nel 2023 si è ridot- ta, come ha osservato il presidente di Uci- mu. Dopo anni di crescita più che esponen- ziale la contrazione registrata lo scorso an- no e quella prevista per l’anno che si apre appaiono comunque accettabili. “Si tratta di un graduale ritorno a valori di normalità dopo l’eccezionalità del biennio preceden- te – ha affermato Barbara Colombo -. Rac- cogliamo meno ordini che in passato ma il mercato non è fermo, tutt’altro: quello italia- no resta uno dei più importanti. C’è volontà del manifatturiero del Paese di continuare nel processo di transizione digitale, che è in piena fase di dispiegamento, ma tutti so- no in attesa di capire quali incentivi saran- no disponibili a partire dai prossimi mesi”. POLITICHE INDUSTRIALI Ucimu apprezza il lavoro svolto dal Go- verno che ha ottenuto il via libera da parte della Commissione Europea per finanziare, con il Repower EU, il Piano Transizione 5.0 che punta sull’abbinata green e digitale, per sostenere lo sviluppo del manifatturie- ro secondo i criteri di risparmio energetico, considerando anche il tema, fondamen- tale, della formazione. Ora, l’associazio- ne attende di vedere la messa a terra dei provvedimenti che renderanno operativo questo Piano. “Parallelamente - ha con- cluso il presidente di Ucimu - al Governo chiediamo un intervento di perfezionamen- to delle misure 4.0, al fine di estendere l’u- tilizzo delle stesse ad una platea sempre più ampia di imprese. L’idea è quella di li- berare maggiori risorse per gli investimenti di piccola taglia che, ragionevolmente, so- no appannaggio delle aziende più piccole che, in linea generale, sono state, e sono tuttora, più restie ad intraprendere la transi- zione digitale. Consapevoli del fatto che le diponibilità economiche sono scarse, rite- niamo utile a questo scopo, l’innalzamento dell’aliquota del credito di imposta del pri- mo scaglione, ora fissata al 20%, a fronte dell’abbassamento del valore massimo dell’investimento agevolabile attualmente fissato a 2,5 milioni di euro”. SPECIALE MECSPE 2024 21

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