MecSpe 2024_RIVISTA WEB

SPECIALE MECSPE 2024 15 non è solo a tutela dei prodotti critici ma so- prattutto di quelli considerati strategici per il futuro industriale ed economico dell’Europa. Dei 148 prodotti strategici, 67 corrispondo- no a materie prime, in particolare: minerali (22), metalli (18), prodotti chimici (16), me- talli ferrosi (13). I Paesi da cui importiamo materie prime sono, in ordine: Ucraina, Rus- sia, Cina, Turchia, USA. Quali sono nello specifico i 148 prodotti? Minerali, metalli e altre materie prime (con una numerosità del 45% e un valore del 32%); Farmaci e principi attivi (con una nu- merosità del 20% e un valore del 25%); pro- dotti della chimica (con una numerosità del 14% e un valore del 2%); combustibili fossili (con una numerosità del 1% e un valore del 2%); legno con una numerosità del 1% e un valore del 1%). Le filiere interessate per l’import di prodotti strategici sono quelle dell’ICT, delle com- modity e dei trasporti costruzioni. I Paesi che pesano maggiormente nell’import ita- liano di prodotti strategici sono: Russia, Svizzera, Brasile, Giappone, Ucraina, Cina, USA. È importante evidenziare anche Emi- rati Arabi (tutto l’import critico è strategico) e Regno Unito (l’85% in varietà dell’import critico è considerato strategico). DOVE C’È RISCHIO ELEVATO Non è importante solo diversificare le pro- prie importazioni ma anche importare da Paesi che non hanno rischi politici o econo- mici elevati. Importare da uno di questi Pae- si significa caricarsi di eventualità negative (rischi) che vanno al di là della mera transi- zione economica. Analizziamo i prodotti critici importati da Paesi con rischi politici diversi. La filiera del tessile ha 78 prodotti critici importati da Ci- na, India, Pakistan, Turchia, Egitto, Tunisia; con il 42% di rischio medio-alto, il 40% di rischio alto e il 18% di rischio medio- basso. La filiera agroalimentare ha 46 prodotti critici importati da Paesi quali Ucraina, Indonesia, Brasile; con il 70% di rischio medio-alto e il 30% di rischio medio-basso. La filiera dei trasporti ha 29 prodotti critici importati da Ci- na e Turchia; un 50% di rischio medio-alto e un altro 50% di rischio medio-basso. Per i Paesi, oltre al rischio economico e politi- co, esiste un rischio climatico che nell’epoca in cui viviamo non può essere ignorato. Ecco alcuni Paesi con rischio climatico elevato e relative filiere di nostro approvvigionamento. Per la filiera tessile sono Cina, Bangladesh, India, Australia, Sudafrica. Per la filiera dell’I- CT sono Taiwan, Thailandia, Vietnam. Di conseguenza nelle valutazioni di approv- vigionamento, le condizioni economiche vanno ponderate anche per i vari rischi Pa- ese. Vi sono comunque differenti alternative possibili per i singoli prodotti già importati dall’Italia che risentono di un livello inferiore di rischi presenti. Per i minerali di mangane- se gli attuali fornitori (rischiosi) sono Gabon e Sudafrica mentre un possibile fornitore (meno rischioso) è l’Australia. Per i minera- li di molibdeno gli attuali fornitori (rischiosi) sono Perù e Cina mentre possibili fornitori (meno rischiosi) sono USA, Cile, Messico e Canada. Per polveri e pagliette di nichel l’attuale fornitore (rischioso) è la Russia mentre possibili fornitori (meno rischiosi) sono Giappone, Australia e Canada. Per navi pompa e pontoni gru l’attuale fornitore (rischioso) è la Turchia mentre possibili for- nitori (meno rischiosi) sono Corea del Sud, Cina e India.

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