SPECIALE ANTEPRIMA 2023
SPECIALE ANTEPRIMA MECSPE 2023 9 Italia protagonista “Nell’ambito della robotica i dati del no- stro Paese sono più che lusinghieri - pre- mette Bruno Siciliano -. Perché a fronte di tre milioni e mezzo di robot industriali installati nel mondo nel 2021 la crescita maggiore si è registrata proprio in Italia, sesto mercato mondiale, con un incre- mento del 65%, decisamente superiore anche a quello di realtà più consolidate”. A cavallo della pandemia si è registrata una breve stasi, ma a questa è seguito un picco che tra l’altro si prevede in crescita, perché siamo diventati più resilienti. “Ab- biamo fatto tesoro delle restrizioni a cui abbiamo dovuto fare fronte, imparando a gestire il telelavoro, a lavorare a distanza scambiandoci dati visuali e vocali - conti- nua nell’analisi -. Siamo stati bravi a ca- pire che la produzione industriale, l’assi- stenza e tanti altri campi applicativi, che poi sono il motore dei Paesi in crescita, si erano fermate perché probabilmente non si era preparato il terreno per l’utilizzo di queste macchine, dei robot. Oggi sap- piamo più di ieri, quanto e come queste tecnologie possano aiutarci per continua- re a vivere e crescere”. Bruno Siciliano ricorda come la comunità robotica in Italia sia in qualche modo figlia del progetto finanziato dal CNR dal 1989 al 1994 - quando lui era ancora un giova- ne ricercatore - che cambiò la storia del- la robotica italiana, facendo crescere una comunità che è forte a livello industriale e a livello accademico, apprezzata in Euro- pa e nel mondo per i suoi centri di ricerca, le sue start-up e i suoi system integrator, gli ambiti in cui si realizza il trasferimento tecnologico dai laboratori al campo com- merciale e industriale, ma non solo. La ricerca tecnologica Nel nostro Paese le competenze nel set- tore della robotica sono distribuite a livello nazionale. Ci sono dei cluster, come quello di Genova (che comprende anche l’Uni- versità) che ruota intorno alle IIT, il cluster di Pisa che ruota intorno alla scuola su- periore Sant’Anna e all’università di Pisa, il cluster di Milano con parte del Politec- nico, il CNR e la Bicocca, poi c’è un clu- ster nell’area centro–sud con la Federico II protagonista probabilmente principale che però raccoglie sedi che vanno dall’Univer- sità di Cassino fino alla Vanvitelli a Salerno al Sannio e alla Basilicata e poi esistono tante altre realtà, come quella di Roma con il campus biomedico, La Sapienza, Tor Vergata e via dicendo. Il professore, chiarendo che esistono comunque tante altre aree in cui i ricercatori italiani svolgo- no un lavoro più che egregio, parlando di eccellenza e di ambiti in cui l’innovazione e la ricerca hanno ottenuto i maggiori risultati in termini di riconoscimenti internazionali, indica cinque aree tematiche fondamenta- li, elencandole in stretto ordine alfabetico: biorobotica, interfacce aptiche, roboetica (“nata in Italia con un convegno iconico che si tenne a Villa Nobel a Sanremo a cu- ra di due ricercatori del CNR, Gianmarco Veruggio e Fiorella Operto”), robotica col- laborativa e robotica soft. “Da ricercatore in campo accademico - specifica Siciliano - io mi sono limitato a citare le esperien- ze legate al mio mondo, ma l’elenco degli stakeholder privati, delle start-up, dei sys tem integrator e delle grandi aziende che contribuiscono e partecipano ai progetti di ricerca è praticamente infinito”. L’Euro- pa, per citare i soli canali istituzionali, at- tualmente finanzia 200 progetti per 120 milioni di euro e l’Italia, con un contributo del 13% riceve fondi per il 16,5%. Que- sto è un passaggio che, secondo Sicilia- no, “segnerà la storia della robotica italia- na perché ci sono finanziamenti dedicati esplicitamente al settore della biorobotica che creeranno le premesse per una nuova generazione di giovani robotici italiani”. Covid come acceleratore Nell’anno del Covid, Siciliano è stato chia- mato a coordinare un tavolo istituito dal Governo per la ricerca nel settore della ro- botica che aveva il compito di individuare uno dei ventotto ambiti che avrebbero do- vuto costituire il Programma Nazionale per la Ricerca (PNR). “Quello è stato il ricono- scimento, la consacrazione, diciamo, della robotica come uno degli ambiti strategici Il professor Bruno Siciliano e il team di Prisma Lab presso il Dipartimento di Ingegneria Elettrica e Tecnologie dell’Informazione dell’Università degli Studi Federico II.
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